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Cara, cara Brenda, raccolta delle lettere più significative che Henry Miller, ormai ottantaquattrenne, scrisse all'aspirante attrice Brenda Venus dal 1976 al 1980, costituisce il diario, sorprendente e vivacissimo, della storia d'amore che infiammò gli ultimi anni della vita dello scrittore. Lawrence Durrell, vecchio amico di Miller, ha scritto che Brenda Venus ebbe la fortuna di interpretare uno dei ruoli più belli ai quali un'attrice possa aspirare, quello di "musa e infermiera di un grande spirito in declino". Ma il ruolo giocato da Miller si dimostra più impegnativo, perché questa volta il filtro costituito dalla finzione letteraria viene meno e lo scrittore, vecchio e malato ma lucidissimo, parla con accenti di assoluta e spregiudicata autenticità, preda di un amore che lo esalta e lo strazia, lo fa felice e sospettoso, implorante e audace.
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In "Cara cara Brenda" Henry Miller a oltre 80 anni di età, intesse un rapporto epistolare, di frequentazioni, di stima e di forte intesa reciproca, con la giovane Brenda Venus. Il rapporto è vivo, vissuto intensamente da entrambe le parti. Lui vecchio scrittore, parla d'amore alla giovane che sà, non potrà sfiorare che con le parole. Quelle parole saranno comunque infuocate, tenendo viva quella intensità di rapporto con i propri corpi, giovane l'uno, non corrispondente l'altro. Lui scrittore piuttosto passionale e controverso, abituato a parlare dei corpi e del suo intimo, senza inibizioni, con la stessa naturalezza come si trattasse di braccia, mani e quant'altro. Il vecchio Miller, ci insegna che l'età non conta nell'Amore, quello che va oltre il confine di un corpo destinato inevitabilmente a cambiare. Essere nella giovinezza di un corpo, passa. Sentire l'Amore, resta qual'è. Rovena Bocci.
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