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Anno edizione: 2020
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è stata una grande diva indiscussa della danza e l'esempio che studio e lavoro sono mezzi potenti, dato che lei, sembra fosse tra le bambine incerte per l'ammissione alla scuola, come ha detto lei stessa.
Sono arrivata all’ultima pagina con il dispiacere di non averla mai conosciuta e con l’ammirazione già esistente ma ancor più consolidata per questa donna integra, piena onestà e valori encomiabili, un modello per tantissimi giovani che si accostano alla danza e alla vita. Una donna ferma, determinata nelle sue scelte, che sa quello che vuole. Racconta che tanti personaggi importanti volevano lei con pochi altri colleghi in cambio di guadagni remunerativi, ma Carla ha sempre preferito creare lavoro per gli artisti giovani e vecchi e andare con una Compagnia. “Nessuno guadagnava cifre alte, le spese erano molte, e ci fu anche qualche danzatore che di questo si lamentò. Ma per me lo scopo era usare la forza mediatica acquisita con anni di lavoro e metterla a disposizione di tutto il balletto. Non volevo spettacoli basati solo sulla mia persona o sul mio nome, conscia di tutte le scomodità e del lavoro che questo comportava […] Voglio che il mio lavoro non sia d’élite o relegato alle sole scatole d’oro dei teatri d’opera. Desidero che possa arrivare a chiunque voglia esserci. L’arte dev’essere di tutti, se vogliamo che il potere cada dalle solite mani, dobbiamo prima di tutto portare la cultura nei posti dimenticati e più impensati. Mi sono sentita una pioniera che ha aperto la via della danza in posti considerati minori rispetto alla Scala e a New York, che ha dimenticato camerini caldi e confortevoli per scegliere una professione libera in tutti i luoghi e centri d’Italia e che in cambio delle fatiche ha ricevuto una valanga di amore. Quante volte i teatri, la gente, i ministeri mi hanno quasi costretta a aderire a determinate scelte. Io ho invece sempre voluto essere libera, ho voluto danzare chi sono nella vita. A volte anche essere svincolata dall’immagine di donna angelicata in tutù bianco. Mi guardo allo specchio e posso dire: «Ho portato la danza a tutti»”. Assolutamente consigliato! Così come la visione del film "Carla" (RAI), super fedele alla biografia!
La "Carlina" qui si è raccontata in modo lieve e a volte spiritoso, il volume proprio per questo si legge tutto d'un fiato perché la signora della danza italiana (insieme alla scomparsa signora della danza narrata e scritta, Vittoria Ottolenghi) ha avuto una vita incredibile e ci dice alla fine che la danza è in ognuno di noi e lei ha speso una vita per farcelo capire. Grazie! Da leggere! Riesce a trasmettere i valori i sacrifici che hanno generato una vita di successi. Una persona che ha riconosciuto anche nel rapporto con gli altri il valore al contributo che in certi momenti le è stato necessario.
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