La cercatrice della pepita d'oro

Le poesie di Cristina Zavloski sono piene di sapori nel vero senso della parola, ci mette zenzero e cannella, cioccolata e panna, sono ricche di emozioni. Lei racconta del suo passato che coniuga con l'adesso, con quello che c'e' ora nel suo sentire. Le poesie di Cristina vanno lette, assaporate, gustate, ascoltate e immaginate. Ci cadi dentro senza accorgerti, ti avvolgono, ti prendono, ti portano lì dov'è lei. Nelle sue parole c'è sempre una possibilità, quella che lei conosce bene, la resilienza . . e questo ci aiuta. Laura Gagliardi

Cristina Zavloschi scrive le sue poesie con tocco sensibile e delicato, con sano realismo comunica ciò che ha visto e ciò che vede nella sua vita. Superando i dualismi, il bello e il brutto per lei hanno entrambi valore e come i pezzi di un puzzle sono necessari per la ricomposizione del quadro completo della natura di cui lei stessa come donna è giardino incantato da coltivare. A mio avviso le sue poesie sono anche il frutto della sua perizia nel plasmare tutto il suo vissuto con i codici della scrittura, usando le parole per dire le cose ed esprimere i suoi sentimenti in modi non consunti. Con grande maestria trova le parole giuste per tradurre le sue percezioni in realtà. Le rende pura poesia grazie alla sua sensibilità, all’esercizio della lingua appresa negli anni e alla sua grande passione di comunicare, di relazionarsi, di amare e di essere amata. Nelle sue poesie l’autrice si spoglia di ogni presunzione e diventa segno sottile, filo aureo che fa del suo ‘io’ in continuo divenire storia e narrazione.