Canti orfici e altre poesie

Campana facendosi portavoce del simbolismo rimbaudiano ci offre una realtà onirica, allucinogena, in fuga e persa nella dimensione del sogno. Il poeta lancia un grido straziante capace di "graffiare i contorni del cielo" , la poesia assume dunque una funzione salvifica, come Orfeo con i suoi dolci versi riesce a salvare Euridice; così il poeta Campana, identificandosi col "viandante", attraverso un percorso iniziatico lungo e doloroso, in virtù di un impeto nietzcheano si scaglia contro l'aridità del cosmo per "librarsi nell'azzurro in una eterna ansia d'amore"

Dino Campana è il poeta più inclassificabile del Novecento: un unicum assoluto. Le prose e liriche dei Canti Orfici (unica opera pubblicata, per la prima volta nel 1914) erano per lui "l'unica giustificazione della mia vita". In una forma ossessiva e delirante raccontano l'attraversamento delle aree più oscure dell'anima individuale e dell'esperienza della modernità nell'occidente alla vigilia della prima guerra mondiale. Da tutti è associato a Holderlin e a Rimbaud: forse per capire la sua opera bisognerebbe capire cosa ha in comune con questi due poeti...

Assolutamente una delle opere piu' importanti nel panorama poetico italiano. Da leggere!