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«Domani è un altro giorno» disse Rossella O'Hara
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«Domani è un altro giorno» disse Rossella O'Hara - Laura Pariani - copertina
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«Domani è un altro giorno» disse Rossella O'Hara

Descrizione


Lezioni di fiuto, di volo, di visione al buio, di sopravvivenza... È a furia di lezioni di vita che la Bambina arriva a conoscere il mondo. Nei soffocanti anni Cinquanta, ribelle a ogni regola, la piccola protagonista ricrea e racconta la sua vita, la famiglia, l'epica lotta coi Tarati, le chiacchiere femminine in un cortile grandguignolesco, le fantasie sul sesso e l'amore, gli abusi dei Grandi. Uniche boccate d'aria pura, i libri e i film, ma anche i fotoromanzi della Serpenta, i fumetti del Cipicchia, il giradischi di Zia Giovane. E un giorno decide di vendicare i torti a modo suo...

Pace è una parola che la Bambina non concepisce. La sente usare qualche volta a scuola «quando la Maestra ordina: "Fate la pace", che vuol dire stringere la mano a un Antipatico o addirittura uno Stronzo che durante l'intervallo ti ha pestato perché hai risposto con un calcio alla sua tirata di trecce. Macché pace. Le Bambine sono fatte per la Guerra». Con questo spirito battagliero e dissacrante, la Bambina affronta il mondo dei Grandi. Dalla sua stanno straordinari insegnanti: le scene dei baci di "Via col vento" le fanno intuire i misteri dell'anatomia, una pila di «Grand Hotel» le apre gli occhi sulla metafisica, "I ragazzi della via Paal" le rivelano i trucchi della strategia, le canzoni di Fred Buscaglione le mostrano i meccanismi sociologici degli anni Cinquanta. All'improvviso la sua vita è sfiorata da una tragedia: una compagna di giochi muore cadendo da una finestra. Si tratta di un incidente o qualcuno l'ha fatta cadere? O, addirittura, si è uccisa?... La Bambina vuole sciogliere questo mistero. Capace di eroismi da Giovanna d'Arco e di funambolici salti sugli abissi, tenta di farsi giustizia da sé, sapendo bene che non potrà contare sull'aiuto di nessuno tranne di due solitari come lei: Bis, la sorella gemella che nessuno vede, e il timido Agnusdèi, vittima di un padre sadico. Alla fine, nel momento di traversare la linea d'ombra dell'infanzia, quando le si chiede di rinunciare ai sogni, la Bambina decide di disobbedire infilandosi «scarpette rosse».
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Dettagli

2017
2 maggio 2017
235 p., Rilegato
9788806233921
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Indice

A sei anni, la Bambina comincia a cavalcare sul suo cavallo Brigliadoro, innànz-indree da casa alla piazza del Paese della Noia, dove i Vecchiardi del Circolone passano il tempo a ciccare e giavanare. Che, lì in piazza, la Noia si trasforma in Grande Sbadiglio, mentre l'ombra dei tigli si posta lentissimamente e le sedie degli sputatori ne seguono il torpido movimento, come la lancetta delle ore del campanile. La cavalcata avviene in genere a metà pomeriggio, quando Nonna immancabilmente si accorge che le manca qualcosa di indispensabile per il pasto serale. Col corollario che manda la Bambina alla cooperativa per una commissione. Allora, col biglietto della spesa in tasca, lei balza impetuosamente su Brigliadoro e, per contentare le voglie giratorie della sua cavalcatura, allunga la strada fino a fare il giro completo del Paese della Noia. Via dei Mari, dove abita, è la sua preferita. Le permette infatti spericolate acrobazie saltando i grandi crateri che si aprono sul fondo stradale di terra battuta: depressioni di pozzanghere eterne che la §Bambina ha battezzato con nomi che riecheggiano quelli che la radio attribuisce alle macchie della Luna: l'imprevedibile mare degli Umori, lo schifoso mare del Topo Morto, lo sterminato oceano delle Tempeste; veri abissi di acqua lurida in cui si riflettono capovolti i platani della Colonia del Duce e le finestre di Zia Scoccodella.

Valutazioni e recensioni

ALBERTO MORENI
Recensioni: 5/5

E' una delle migliori opere di narrativa che ho letto negli ultimi anni (e mi fa piacere che - in apertura della sua presentazione sul Domenicale del Sole 24 Ore del 16 luglio - Roberto Carnero abbia scritto "più leggo Laura Pariani più mi convinco che sia una degli scrittori italiani più importanti di questi ultimi decenni"). Il singolare titolo nasconde un delicatissimo Bildungsroman in cui - nella deprivata campagna lombarda degli anni Cinquanta - una bambina fra i sei e i dieci anni scopre l'inquietante e talvolta crudele mondo degli adulti e riesce in parte a salvarsi dalla sua indifferenza e dalla sua violenza grazie alla passione per la lettura e per la scrittura, al costante confronto con l'immaginario suo doppio Bambina Bis, a un'intensa e immedesimata partecipazione ai film di Stanlio e Ollio e ad alcune serie televisive per ragazzi, a una - clandestina, riprovata e punita - frequentazione del cinema di un vicino paese in compagnia di ragazze più grandi. "C'è sempre, nella scrittura di Laura Pariani, la necessità di perseguire attraverso la narrazione un’indagine morale profonda, entro la quale l’autrice si pone come una sorta di anima interrogante, così da poter mettere a fuoco, in una dimensione terragna e immaginifica al contempo, un ritratto potente e mai stereotipato dei suoi personaggi [...]" scrive Fulvio Panzeri su Avvenire del 7 luglio. Mi piace qui riportare anche la parte finale di una bella recensione di Ermanno Paccagnini su La Lettura del 9 luglio: "Un romanzo insieme tenero e duro, sorridente e crudele nel suo darsi in una sorta di prospettiva infantile cronologicamente rovesciata: di Bambina Noncomune che narra a distanza d’un sopravvivere e reagire a un mondo di menzogna e ipocrisia, cercando una propria via di libertà nella lettura, nell'invenzione e nella scrittura; pur entro una solitudine che però vive nel segno del «domani è un altro giorno» inteso non come «accettazione rassegnata dei fatti», quanto di reattività a un destino. E lo fa poggiando su un equilibrio linguistico ricco delle consuete saporose ricreazioni dal dialetto. Ma soprattutto su una lingua inventiva ricca d’immagini che animano e personificano con naturalezza gesti e natura. Facendo di questo romanzo uno dei vertici della sua storia di scrittrice."

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Conosci l'autore

Laura Pariani

1951, Busto Arsizio

Laureata in Filosofia della Storia a Milano, vive a Turbigo (Milano). Ha insegnato in una scuola superiore fino al 1998. Ha scritto e disegnato storie a fumetti negli anni Settanta ed esordisce come scrittrice nel 1993 con la raccolta di racconti Di corno o d'oro (pubblicata poi da Sellerio) con cui vince il Premio Grinzane Cavour e il Premio Piero Chiara. Oltre che scrittrice è anche sceneggiatrice cinematografica. Le sue opere sono state tradotte in varie lingue. Per Einaudi ha pubblicato Dio non ama i bambini (2007), Milano è una selva oscura (2010), La valle delle donne lupo (2011). Ricordiamo anche La spada e la luna. Quattordici notturni (Sellerio, 1995), Il pettine (Sellerio, 1995), Il paese delle vocali (Casagrande, 2000), La straduzione (2004, Rizzoli),...

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