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Ho letto "Io che miro il Tondo" e sono rimasta folgorata! Mi è piaciuto tutto di questo libro: la trama, i personaggi, il modo di scrivere: tutto è davvero originale ed avanti anni luce. La storia, stravagante e visionaria: il finto galeone dove svariati personaggi pittoreschi partono da Santa Cruz (Santa Croce Sull'Arno) per improbabili o probabili missioni verso luoghi avventurosi ed immaginari. Le serate estive passate in altrettanti variopinti locali, con contorno di pirati, musicisti e malavitosi sui generis. Mi piace tantissimo il suo modo di scrivere: i verbi inventati da lui, ( un po' come fa la mi' mamma, a detta del mio uomo) le parole artefatte....il suo incedere nel portare avanti l'azione veloce e frizzante. E' uno stile giovanile, visionario e coraggioso, libero e al di fuori di ogni clichè: non si può paragonare a nessuno, perchè nessuno ha mai avuto un'idea così. Questo romanzo pone Don Backy come grande romanziere europeo; noi lo conosciamo prevalentemente come cantante, musicista e compositore, ma vale la pena leggere questo suo libro per entrare davvero in un mondo magico ed incantevole, una storia senza tempo ( a tratti mi ha ricordato le strampalate storie di Pippi Calzelunghe), dove tuttavia l'autore non rinuncia con il suo fine umorismo mai becero ( come succede a tanti toscani...) e mai scontato a raggiungere l'animo in profondità. Si percepisce a tratti anche il suo vissuto: tutte le cose che gli succedevano in bene e in male durante quegli anni, splendori ed oscurità che convergono in una continua avventura e in continue emozioni. Il tutto ci pone anche a svariate riflessioni: sulla vita, su un certo mondo dorato e patinato, dove lui è entrato, sugli umani ed i loro imprevedibili comportamenti. Da quanto è bello, penso proprio che me lo rileggerò, non fosse che per ridere di quei termini non-sense che lui adopera, i verbi coniati da lui, i controsensi demenziali e gli incredibili giochi di parole! Una boccata d'aria fresca in mezzo al prevedibile e al consueto. Io non ho trovato "confusione" come hanno espresso alcune recensioni....anzi mi ci sono trovata da subito in sintonia. Ci si potrebbe fare anche un film in stile Tarantino o meglio ancora in stile Gabriele Mainetti.
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