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Anno edizione: 1998
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In questo secondo episodio delle avventure del palermitano Lorenzo La Marca, a farla da padrone è, al pari del precedente "I delitti di via Medina-Sidonia", lo stile trascinante della narrazione in prima persona. Difficile non farsi prendere dalle innumerevoli divagazioni a tema musicale, culinario e chi più ne ha più ne metta con cui La Marca punteggia i propri pensieri. Proprio in virtù di questo, è facile immaginare che ad apprezzare questo libro saranno i lettori che verranno catturati dallo stile vertiginoso dell'autore, mentre chi (legittimamente) predilige uno stile più diretto e meno incline alla divagazione potrebbe rimanerne poco impressionato. Questione di gusti! Inutile aggiungere che personalmente l'ho adorato.
E' il secondo episodio che vede come protagonista il simpatico Lorenzo La Marca, a cui piacciono libri, musica e pietanze sicule ma non solo, e a cui piace Palermo. Su questi temi si dilunga e divaga spesso mettendoci a parte delle sue sensazioni e preferenze, infatti ha suscitato in me la curiosità di leggere "Il caso Paradine" (Hitchcock realizzò magistralmente il film omonimo). Il ritmo è lento, tanto quanto ci mette il protagonista a risolvere o a decifrare, a volte casualmente, le incongruenze o le dissonanze del caso di omicidio. Sicuramente non è un romanzo adatto a chi ama il giallo secondo canoni rigorosi, Piazzese gioca con le parole e con le situazioni con ironia e con leggerezza.
palermo è lo sfondo dove Piazzese ambienta il suo giallo. una palermo moderna, caotica e vitale, una città di cui si possono cogliere suoni, colori, odori. in essa si muove con disinvoltura lorenzo la marca, biologo di professione e investigatore accidentale.
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