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Anno edizione: 2020
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Attraverso il ritratto corale dei personaggi interpretati nella sua lunga carriera, Monica Vitti, attrice quanto mai versatile, è il prisma attraverso cui leggere, racconto dopo racconto, la complessità del femminile e l'Italia della seconda metà del secolo scorso.
«Quarantasette ritratti, a volte comici altre volte drammatici, che l'autrice ci consegna dopo averli studiati con amore. Ma allora è tutto falso? No, è tutto vero, ci ricorda riprendendo le parole di Monica: "Rappresentare è vivere di più, è aggiungere emozioni alle emozioni"» - Robinson
Provate a chiedere di lei: ognuno la ricorda per un motivo differente, cercherà un suo aggettivo per definirla, una battuta che gli gira in testa o un'immagine che più di ogni altra sembra raccontarla. In oltre trentacinque anni di carriera, Monica Vitti ha lavorato per il teatro, il cinema, il varietà, la radio e la tv. Chi parla di lei spesso ama definirla "un'icona italiana", ma della fissità delle icone la Vitti ha poco e niente. La sua personalità è unica proprio perché ne contiene molte: è matura e fragile, divertente e malinconica al tempo stesso; tenera e spietata, coraggiosa e perduta; toglie il fiato e fa ridere, è la ragazza con la pistola e la regina dell'alienazione, la bionda fatale e l'amica con la battuta pronta, e non c'è alcuna contraddizione in questo. E siccome lei non è un romanzo, ed è il contrario di una biografia: è un ritratto corale, somma di tutte le donne che Monica Vitti ha impersonato al cinema, dagli esordi negli anni cinquanta con Edoardo Anton e Glauco Pellegrini agli ultimi film diretti dal marito Roberto Russo negli anni ottanta, passando per Antonioni, Risi, Monicelli, Buñuel, Sordi, Brass, Scola. Cinquanta film – da protagonista, comparsa o comprimaria – in cui la Vitti ha dato corpo e voce a donne diversissime per desideri, carattere e destino.
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