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Il fuoco e il racconto - Giorgio Agamben - copertina
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Il fuoco e il racconto
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Il fuoco e il racconto - Giorgio Agamben - copertina
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Descrizione


Che cos'è in gioco nella letteratura, qual è il "fuoco" che il "racconto" ha perduto e cerca a ogni costo di ritrovare? E che cos'è la pietra filosofale che gli scrittori, con altrettanto accanimento che gli alchimisti, si sforzano di produrre nella loro fornace di parole? E che cosa, in ogni atto di creazione, ostinatamente resiste alla creazione e conferisce in questo modo all'opera la sua forza e la sua grazia? E perché la parabola è il modello segreto di ogni narrazione? Come in "Profanazioni" e "Nudità", Giorgio Agamben ha raccolto qui in dieci saggi i motivi più urgenti e attuali della sua ricerca. Come sempre nei suoi scritti, l'ostinata interrogazione del "mistero" della letteratura, perseguita anche nei suoi aspetti più materiali (la trasformazione della lettura nel passaggio dal libro allo schermo), s'intreccia con una meditazione sull'altro, più oscuro, "mistero" della modernità, etico e politico, questa volta.
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Dettagli

2014
150 p., Brossura
9788874525003

Valutazioni e recensioni

Recensioni: 4/5

Raccolta di dieci testi inediti, alcuni dei quali riproducono conferenze tenute del filosofo italiano. Tra gli altri, ne "Il fuoco e il racconto", che presta il titolo al volume, Agamben indaga il rapporto tra il mistero, ovvero il fuoco nel bosco attorno al quale si recitavano le preghiere, e il racconto, la storia narrata che è memoria stessa della perdita del fuoco, del mistero, nella consapevolezza che dove c'è racconto il fuoco si è spento, mentre dove c'è mistero non ci può essere storia. In "Mysterium burocraticum" è di nuovo il mistero protagonista, questa volta nel raffronto tra il mistero della colpa e il mistero della pena; ciò che li lega è il Giudizio, ma, soprattutto, colpa e pena esistono per tramite del linguaggio: fino a quando l'uomo non saprà definire attraverso il linguaggio il mistero della sua esistenza continuerà, alternativamente, a diventare umano e a restare inumano, a essere e a non essere colpevole, giudizio in continuo aggiornamento dove giudice e imputato coincidono. In "La Parabola e il Regno" viene analizzato il significato dell'utilizzo delle parabole per la comprensione del Regno: la parola serve a tenere vicine le cose e per chi mantiene la distinzione tra parabola e realtà il Regno è inaccessibile. "Che cos'è la creazione" affonta l'apparente contaddizione tra la potenza dell'atto creativo e l'inoperosità intesa come resistenza ad agire e critica che frena l'impulso verso l'azione: la maestria è la conservazione della potenzialità, l'artista ispirato è quello senz'opera e il suo carattere, che resiste all'impeto dell'espressione, infonde nell'opera la grazia. "Vortici" prende il movimento a spirale dell'acqua come figura archetipa dell'origine e dell'esistenza attraverso cui rappresentare il nome e il lunguaggio. Infine, negli ultimi due saggi della raccolta ("Dal libro allo schermo. Il prima e il dopo del libro" e "Opus alchymicum") Agamben ci intrattiene con le affascinanti possibilità del materiale preparatorio di un romanzo - appunti, frammenti, brogliacci, note, ecc - e dell'irrucibilità del romanzo al libro che abbiamo tra le mani, nient'altro che un processo creativo abbandonato, e dell'ambizione e dell'ambiguità di comprendere se stessi per produrre un'opera d'arte e di produrre un'opera d'arte per comprendere se stessi. Filosofico, mistico e razionale, Agamben principalmente e naturalmente affronta ciò che più deve importare a chi si occupa di pensiero: il linguaggio e le opere del linguaggio, creato e decreato in continuazione per erodere il buio che avvolge il mistero dell'esistenza.

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Giorgio Agamben

1942, Roma

Giorgio Agamben era professore di estetica presso la Facoltà di Design e Arti dell'Istituto Universitario di Architettura di Venezia.Dal 1978 al 1986 ha coordinato per la casa editrice Einaudi l'edizione italiana delle Opere di Walter Benjamin. Con Homo sacer (Einaudi 1995) ha segnato una nuova direzione nel pensiero politico attuale. Ha pubblicato, fra l'altro, Stanze (Einaudi 1977); Infanzia e storia (Einaudi 1978 e 2001); Il linguaggio e la morte (Einaudi 1982); Idea della prosa (Feltrinelli 1985); La comunità che viene (Einaudi 1990; Bollati Boringhieri 2001), Homo sacer (Einaudi 1995), Quel che resta di Auschwitz. L'archivio e il testimone (Bollati Boringhieri 1998); Stato d'eccezione (Bollati Boringhieri 2003); La potenza del pensiero (Neri Pozza 2005), Il regno e la gloria....

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