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La diversità come fonte di arricchimento per la comunità scolastica e sociale.
L’obiettivo del superamento di qualsiasi forma di pregiudizio e/o di esclusione riguardanti le varie condizioni di “diversità” è per la comunità sociale, a livello globale, una sfida molto impegnativa e costituisce una priorità eticamente giustificata per garantire a ciascuno e a tutti il riconoscimento e la tutela della propria identità e del proprio valore, dando vita a una logica inclusiva e integrativa, in vista di una rassicurante convivenza civile e democratica. Si tratta di un progetto di enorme portata sociale che, però, non può avere successo senza un poderoso impegno educativo che coinvolga tutte le componenti sociali, a partire dalla famiglia e dalla scuola, e che si trasformi in atti consapevoli di incontro e di rispetto per l’altro da sé. Atti scaturenti da una decisa sensibilizzazione sulla importanza della difesa dei principi cardini della convivenza civile, quali libertà e democrazia, e su azioni intenzionali in grado di dare vita a reali politiche inclusive e integrative, con il coinvolgimento di tutti, senza esclusioni. Un impegno, questo che potrà avere successo solo se si è capaci di attivare funzionali ed efficienti meccanismi di conoscenza e di coscientizzazione sulla natura stessa della “diversità” nelle sue molteplici e variegate manifestazioni, prendendo atto della iniziale e istintiva “percezione” che si attiva nei soggetti in età scolare quando incontrano altri, compagni o adulti, in qualche modo dissimili da essi (per colore della pelle, per linguaggio, per modi di presentarsi, per cultura, per disabilità). Incontri e relazioni non di rado condizionati da stereotipi e/o pregiudizi acquisiti spesso in famiglia. Di qui la ricerca di Generosa Manzo, sulla percezione della diversità, di cui si dà conto in questo volume.
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