Francesco caro sono io che da amico e ancor prima da calabrese ti devo ringraziare. Ringraziarti non solo per la raffinata eleganza della tua indagine, da cui traspare una non comune sensibilità culturale, ma soprattutto per aver suscitato in noi uno stimolo a indagare e consapevolizzare la natura effettivamente fondante delle nostre origini.Questa seconda presentazione ha rivelato ancora con maggiore evidenza l’importanza dell’opera che ci hai consegnato!
Paolo
Gerace. Città magno-greca delle cento chiese. Storie e immagini rivissute
di Francesco Maria Spanò
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Descrizione
«Gerace, Città Magno-Greca delle Cento Chiese, è avvincente e suggestivo per molti motivi. Appare anzitutto come un viaggio in un paese della provincia italiana, in una regione percepita come periferica, come la Calabria. E qui iniziano le prime sorprese, nello scoprire una vitalità umana, sociale e culturale inattesa; popolata da presenze attive e consapevoli, in un viaggio che è al tempo stesso nella memoria del suo autore ma anche nella storia del nostro Paese. Storia vista attraverso la lente accessibile e a misura d'uomo di vicende e storie locali, in cui tuttavia si sente l'eco di un periodo in cui l'Italia viveva grandi cambiamenti. Il tutto corredato da interventi di diversi geracesi - alcuni dei quali divenuti figure culturali di spicco, spesso lontano da Gerace - cui l'autore dà sapientemente voce perché ciascuno racconti un aspetto della sua città. E così che si forma un caleidoscopio di sguardi e di impressioni, la cui progressione - conclusa da alcune note familiari dell'autore - porta a un risultato inaspettato e paradossale: quello di far gradualmente evaporare la nitida immagine di Gerace. Immagine che evapora perché si afferma sempre più il senso di sfogliare una storia che potrebbe essere quella di mille borghi d'Italia, e di raccontare una memoria che potrebbe essere quella di ognuno di noi.» (Prof. Lorenzo De Sio)
Dopo aver letto il libro Gerace. Città magno-greca delle cento chiese. Storie e immagini rivissute di Francesco Maria Spanò ti invitiamo a lasciarci una Recensione qui sotto: sarà utile agli utenti che non abbiano ancora letto questo libro e che vogliano avere delle opinioni altrui. L’opinione su di un libro è molto soggettiva e per questo leggere eventuali recensioni negative non ci dovrà frenare dall’acquisto, anzi dovrà spingerci ad acquistare il libro in fretta per poter dire la nostra ed eventualmente smentire quanto commentato da altri, contribuendo ad arricchire più possibile i commenti e dare sempre più spunti di confronto al pubblico online.
Recensioni
Totale delle Recensioni
Gerace, Città Magno-Greca delle Cento Chiese
Scritto da sicily89il 20 ottobre 2019ispirazione
Scritto da pinonistico00il 03 maggio 2020 Quando mi piace il tuo libro e quanto mi ispira, mi hai fatto venire voglia di fare una nuova edizione del mio libro!!!Hai fatto un lavoro straordinario nella ricerca delle foto famiglia!!!
Pino Nisticò
Assolutamente da non perdere
Scritto da demetrio4_19il 13 marzo 2020 C'e' chi ha usato il pennello come Raffaello Sanzio per tramandare un epoca, mentre Pino Nano, dopo la Sua partecipazione alla presentazione del libro su Gerace alla Feltrinelli di Roma di Francesco Spano' , con la Sua scrittura magica e modulata da mille sfumature di colore traccia il Rinascimento del giornalismo italiano.
Demetrio
una lettura da non perdere!
Scritto da micheletamponi_il 13 marzo 2020 Complimentissimi!! Il libro spopola, Gerace entra anche nel cuore di chi non la conosce ancora. Con affettuosa cordialità
Michele Tamponi
consigliatissimo
Scritto da anna.iellamoil 13 marzo 2020 Ho finito di leggere il libro, e l'ho passato a mia sorella. É davvero bello, e scritto bene, sarebbe stato più povero senza il corredo di fotografie. Hai fatto benissimo a inserirle! Di nuovo complimenti
Anna Iellamo
coinvolgente
Scritto da daniele87_2020il 13 marzo 2020 Ti faccio i miei più sinceri complimenti!! Si percepisce fin da subito la sensibilità con la quale parli della tua terra. Davvero molto coinvolgente.
Daniele
che emozione.
Scritto da emabiscottoil 30 gennaio 2020 Le Parole di Gratteri valgono più di mille recensioni
Emanuela Biscotto
complimenti!!
Scritto da raffaelemiglioriniil 30 gennaio 2020 Caro Francesco mi complimento per la favella che non è inferiore alla penna. E di questi tempi, udire conversazioni di livello non è facile. Grazie
R. migliorini
la mia infanzia!
Scritto da lfimognariil 30 gennaio 2020 Sono stata letteralmente risucchiata nella mia infanzia, ho riconosciuto visi, risentito voci, mi sono rivista in atteggiamenti dell'epoca e negli andazzi familiari.
L. Fimognari
"tesoro" di tutti
Scritto da marisacuscunil 30 gennaio 2020 Complimenti Francesco, stai procedendo con un favoloso tour per la presentazione del tuo mirabile libro che ormai sta diventando "tesoro" di tutti e....
....speriamo che Gerace torni ad essere un'importante meta turistica grazie anche a questo tuo esempio di eccellente valorizzazione del patrimonio culturale. Cari saluti ? Marisa
didattico e storico
Scritto da montaleone_nicolail 30 gennaio 2020Un momento di crescita e di alta cultura attraverso la presentazione di un libro alla cui stesura oltre all'autore hanno collaborato studiosi di alto livello che della ricerca storica hanno fatto una delle loro ragioni di vita. L'opera ha un taglio didattico oltre che storico, racconta pezzi di storia e di umanità che possono essere considerati dei buoni spunti di studio nonché di riflessione etica sulla vita. Grazie a Francesco Maria Spano'
In attesa del prossimo libro
Scritto da patrizia67_pil 30 gennaio 2020 Gerace ti deve molto. Hai apportato un valore aggiunto al suo inestimabile patrimonio culturale, storico e sociale. Sono onorata di averti con Direttore R.U. e come amico se posso permettermi di esprimere ciò che sento. Attendo di poter leggere gli altri libri che vorrai pubblicare
Patrizia
quanta emozione
Scritto da pinomir.pil 30 gennaio 2020 Bella e molto efficace questo senso della contaminazione della vita. Alla fine grazie ai moderni pensatori scopriamo vere e proprie opere letterarie. Emozionante il riferimento al grande bufalino.
Pino
emozione e storia
Scritto da laura46_2017il 30 gennaio 2020 Il cantore( “l’aedo”) raccoglie esperienze personali (e non solo) e ne fa un racconto corale che diventa emozione e storia.
E tu hai fatto tutto questo, caro Francesco, ed io sono orgogliosa di averti conosciuto e di poterti annoverare tra i miei più cari amici.
Ad maiora semper
Bravo!
Scritto da micferrariil 30 gennaio 2020 Caro Francesco, ho letto attentamente il libro che hai scritto sul tuo paese natale Gerace e devo veramente ringraziarti per avermi riportato indietro nel tempo , quando anch’io ero ancora ragazzino e trascorrevo le estati nel mio paese divertendomi con spensierata allegria con i miei amici.
Senza nulla togliere agli aspetti molto interessanti che hai narrato su Gerace e sulla tua famiglia, devo riconoscerti la capacità che hai avuto con questo libro, di farmi rivivere emozioni di spensieratezza che ormai con la quotidianità che viviamo non riusciamo più a sentire.
Continua su questa strada perché a mio avviso la cosa più importante per uni scrittore è quella di far vivere nel lettore emozioni che ciascuno coglie per i più svariati motivi in maniera assolutamente soggettiva.
Bravo
M. Ferrari
libro pieno di valori
Scritto da aldo1967_2020il 30 gennaio 2020 Ne parlavo ieri a cena con degli Amici;
Intanto sto rivivendo i momenti della mia infanzia; non solo a livello visivo ma anche olfattivo, e uditivo che ci ha insegnato la Ns terra.
Peraltro questo libro tira fuori la Ns profondità di grandi Valori, Cultura e Intelligenza
Veramente complimenti
Aldo
terra da scoprire
Scritto da tonigarcovichil 30 gennaio 2020 Ci voleva una testimonianza come questa per una terra ancora da scoprire nelle sue ricchezze naturali e nella sua storia così antica.
Toni Garcovich
da leggere assolutamente
Scritto da varesilviail 15 gennaio 2020 La storia della terra e' la storia delle genti. Grazie per ricordarcelo così con tanto amore e passione.
varese silvia
la nostra terra
Scritto da lucia8339il 15 gennaio 2020 Bellissimo e commovente.
Mi sei oltremodo caro, Francesco Maria, per il bene disinteressato che stai facendo alla nostra terra.
Lucia
una terra da scoprire
Scritto da giovannib2020il 15 gennaio 2020 Questo novello Proust è riuscito a trasferire ai presenti i colori, i suoni, gli odori, la verità, la storia, i volti e soprattutto l'amore viscerale per la sua terra. Ed è tantissimo, in questi tempi vuoti. Una terra a me ignota, che varrà la pena visitare presto.
Giovanni Boano
una dedica speciale
Scritto da celeste46387il 15 gennaio 2020 un figlio, ritenuto ragione suprema della vita di un genitore, non può che essere orgoglioso di viaggiare al suo fianco! Emozionante la dedica...
Celeste
Foto che parlano!
Scritto da isapalermoil 15 gennaio 2020 Le foto guardate con gli occhi di chi conosce abbandono e ricerca sono struggenti.
Isabella Palermo
-Bellezza-
Scritto da michelegeriil 13 gennaio 2020 La bellezza, mi ha colpito di questo libro la frase "Trasformare la bellezza giacente in bellezza vivente".
Michele G.
un gioiello
Scritto da mciccia_1963il 13 gennaio 2020 Ho molto apprezzato questo libro, lo tengo come un gioiello.
Mary Ciccia
GRAZIE
Scritto da albamig.ail 13 gennaio 2020 Sono circa quarant'anni che vivo lontano da Reggio e mai ho sentito narrare, con tanta semplicità e conoscenze, l'orgoglio per la nostra terra .
Grazie
Alba
Racconti che ritornano a galla
Scritto da giulia734il 17 novembre 2019 Ho letto il tuo libro e posso dirti, come già ti avevo anticipato, che nella lettura e attraverso la memoria delle bellissime foto dei volti più o meno conosciuti, ho ritrovato la Gerace nella quale ho vissuto X circa 30 anni. Una Gerace fatta di grandi uomini, di tanta gente semplice che lavorava in silenzio... e non nego di essere stata colta da una grande malinconia e al tempo stesso da una grande nostalgia di quegli anni che in parte ho vissuto anche io (di certo in modo incosciente, a causa della mia giovane età). Ho ritrovato la Gerace della mia famiglia, dei miei genitori, dei racconti di mia madre e di mio padre su “don Peppinu u cavaleri” ... su “don Ciccillu” ... sappiamo benissimo che in giovane età i racconti dei ‘grandi’ ci annoiano, ma poi ... ritornano in un modo o nell’altro, ritornano a galla. In questo caso, grazie al tuo libro . Un abbraccio ?
Giulia
davvero un bel lavoro
Scritto da salvatoreli09il 17 novembre 2019 Lo trovo molto piacevole da leggere e interessante nella ricostruzione storica e puntuale degli ultimi decenni. Ritengo che, attraverso la ricostruzione fotografica ed il racconto degli avvenimenti, il lettore geracese ,che si e dovuto allontanare dalle proprie radici , ha materiale sufficiente per arricchire le proprie memorie e aggiungere conoscenze che fatalmente erano sfuggite. Bel lavoro , complimenti.
Un caro saluto a tutti.
L. Salvatore
ENTUSIASMANTE
Scritto da massimo5_63il 17 novembre 2019 Sto leggendo il libro e’ entusiasmante sto entrando attraverso le foto in un modo passato che in parte mi ricorda i miei trascorsi.
Massimo
Nostalgia di un tempo passato
Scritto da fragatto.fil 17 novembre 2019 Caro Francesco Maria Spanó,
ho letto e sfogliato il tuo libro. Non sono geracese ma ho comunque trovato una foto che ha risvegliato dei bei ricordi e un po’ di nostalgia del tempo passato.
La foto è quella del salotto di casa tua.
Il sottoscritto, insieme ad altri 3/4 nostri compagni del Liceo Zaleuco, ha avuto il piacere e privilegio in alcune occasioni di essere tuo ospite e gustare i piatti da “Mille e una notte” di Antonio.
Penso tutti noi eravamo affascinati da casa tua, ma a 16/17 anni l’animo è più leggero e se ricordi quel divano diventava per noi oggetto di scherzo: “Francesco possiamo sederci? Scricchiola, mica si rompe?”
Già da allora si percepiva l’amore che nutrivi per la tua città e la passione con la quale ci facevi da cicerone per le vie della bellissima Gerace!
F. Gatto
Gerace, tra i borghi più belli d'italia!
Scritto da brunopalm123il 17 novembre 2019 Grande Francesco! Stai portando Gerace, gia' conosciuta come la "Firenze del Sud", all'attenzione del mondo intero, accrescendo l'interesse verso quel Borgo, tra I piu' belli d' Italia, che ti ha dato I natali! Sono contento per te per le tante soddisfazioni che stai avendo con questa tua fatica letteraria! Te lo meriti!
Un caro saluto!
Bruno
sensibilità e cultura
Scritto da giannim_2019il 17 novembre 2019 Caro Francesco stasera sono stato felicissimo, divertito e commosso e forse per la prima volta ho superato o almeno affrontato alcuni conflitti con le mie origini che ancora mi turbavano.
I tuoi interventi sono stati da raffinato uomo di cultura, da persona intelligente sensibile e sopratutto buona, e si sono perfettamente incastonate nelle sapienti considerazioni degli altri relatori. Alla pari. Dello stesso spessore di quelli di due navigati luminari come il presidente e soprattutto il professor Infantino, questa sera straordinario. Grazie infinite
Gianni M.
Consigliatissimo!!!
Scritto da 35paos67il 17 novembre 2019Piacevole da leggere, un contributo importante per il territorio ma soprattutto per le future generazioni che hanno bisogno di testimonianze sulla loro terra e sulla loro cultura. Un' opera sarà tale quando apprezzata oltre che nel presente anche nel futuro. Esistono vari progetti scolastici sparsi per l' Italia e sui tanti ti segnalo la costante crescita del concorso per le scuole promosso dal Rende Book Festival. La tua opera sarà sicuramente apprezzata.
A good read for the traveller
Scritto da karl.h.bingil 27 ottobre 2019I found this book on my travels of Italy. I have never been to Gerace, but the description brings to life more than just the life of Gerace, but also the spirit of the Italian nation. The pictures and annecdotal stories brings to life the experience of any Italian village. A fascinating read for anyone travelling in Italy off the beaten track
recensione "Gerace. Città magno-greca delle cento chiese"
Scritto da gianinamaziluil 20 ottobre 2019 Bravissimo Francesco, è una grandissima soddisfazione E tu meriti questo ed altro perché le stesse emozioni che hai provato tu nello scrivere questo libro inconsapevolmente le hai donate anche agli altri facendo tornare alla memoria ricordi di infanzia e non.
Di sicuro solo un animo profondo e nobile nonché ricco di sensibilità avrebbe potuto fare ciò, e tu sei un mix di tutto ciò, Quindi con il cuore ti dico goditi tutta questa soddisfazione.
"Teatro delle prime emozioni"
Scritto da corallinigiuliail 12 ottobre 2019 Ho letto l'articolo e penso che abbia centrato pienamente lo spirito della tua bellissima pubblicazione. Leggendolo inoltre ho considerato che il luogo dove si è vissuti anche se solo la prima parte della vita, diventa sacro specialmente nei ricordi, perché è il teatro delle prime emozioni, delle gioie e dei dolori dell'anima. Come ti ho detto altre volte, io dal 1947 al 1959 ho trascorso a Roma coi miei genitori delle lunghissime vacanze annuali, nel 58 addirittura 50 giorni. Là ho vissuto le mie prime emozioni sia di ragazzo che di giovanotto, ed è nei luoghi di quella Roma che mi sono cari che io ritrovo sempre una parte di me. Scusami per questa mia emozione. Ti abbraccio forte e ti auguro ogni felicità.
Eldo
Memoria e Ricordo
Scritto da irenem.cedroniil 12 ottobre 2019 La Memoria, che parla alla mente, ed il Ricordo, che sgorga direttamente dal cuore, si sono presi per mano in questo libro di Francesco Maria Spanò per far vivere al lettore non solo l’incanto del suo periodo giovanile, vissuto tra gli anni sessanta/ottanta del secolo scorso, ma soprattutto quello millenario del borgo natale, Gerace, uno dei posti più antichi e suggestivi della Locride. Ne è venuta fuori un’opera corale, a cui tutti gli abitanti del luogo hanno dato il loro contributo inviando foto ed immagini fortemente evocative di quel periodo, mentre alcuni intellettuali si sono soffermati sulla storia e gli aspetti più a salienti di una società solidale ed affiatata, figlia diretta dell’Antica Grecia sia nella sua veste più classica che in quella più recente bizantina. E l’autore, come un antico Aedo , ha raccolto tutte le voci che gli sono pervenute e le ha “cucite insieme” per dare origine al Racconto Collettivo di un tempo e di una società che non possono morire perché sono stati costruiti con la materia fortemente aggregante degli affetti più veri, ed, in virtù di ciò, sono pronti a rispuntare proustianamente nella mente e nel cuore di ciascuno dei protagonisti con tutta la loro forza vitale, nonostante ogni lontananza ed (apparente) dimenticanza.
Luisa Ranieri
Una grande emozione
Scritto da sud.anticoil 06 ottobre 2019 Intanto ne approfitto per dire che ho finalmente potuto leggere il libro. Confesso che mi sono emozionata. E non solo perché alcune delle persone ritratte le conoscevo un po’, ma soprattutto perché ho ritrovato pratiche, consuetudini, tradizioni, momenti che persino io, che sono mooolto più forestiera di quanto ti senta tu, ricordo bene e collego a emozioni autentiche della mia vita.
Lo conserverò con cura e ne parlerò con papà ogni volta e finché sarà possibile. Grazie davvero
Valeria
Odori e profumi ritrovati...
Scritto da asciotiritail 06 ottobre 2019 A me manca il poter chiacchierare con quei volti, che al mio paese ancora esistono... mio padre è uno di questi , non ha idea di cosa sia whatsApp. Ricordo quando da bambina uscivo davanti casa per stare con gli anziani che avevano fatto la guerra e le nonne che filavano la lana e sferruzzavano calze. Il suo libro lì mi riporta .....ad odori e profumi che non ho più.
Maria Rosaria
Recensione da "TECHE RAI" , Biblioteca Centrale Paolo Giuntella
Scritto da avv.francesca.mesitiil 06 ottobre 2019 [Le fotografie che l'A. ha raccolto colgono diversi momenti di vita ed eventi significativi della comunità di gerace, tramite essi si possono identificare i modelli di comportamento, relazioni sociali e si può ricostituire parte della storia di questo antico centro della Calabria il cui vissuto rappresenta un'importante eredità culturale per le generazioni a venire. La memoria è uno degli aspetti principali del processo di costruzione dell'identità personale e collettiva che viene ravvivata proprio dalla forza delle immagini: in questa rievocazione, mossa dall'amore profondo dell' A. Per la propria terra, piccoli e grandi personaggi si incrociano con naturalezza e armonia. Essi sono i protagonisti del fluire degli avvenimenti: gli anni del boom economico, delle rivoluzioni culturali, ma anche delle massicce migrazioni verso il nord che hanno segnato un momento doloroso nella storia di questa comunità. I contributi fotografici resi dagli stessi cittadini ritraggono frammenti di feste, il lavoro delle campagne, gli addii ai cari che partono lontano in cerca di lavoro, le occasioni di incontro con autorità politiche e culturali, ma anche i meravigliosi paesaggi di Gerace e la loro riproduzione importanti opere d'arte settecentesche.]
Da "Teche RAI" ,Biblioteca Centrale Paolo Giuntella
"L’immenso edificio del ricordo"
Scritto da gregorio.coriglianoil 29 settembre 2019
Lo sapranno gli studiosi, ma non quanti dovrebbero: Gerace è la città delle cento Chiese. Chi vuole approfondire la conoscenza di questa città magno-greca non ha che affidarsi ad un recentissimo scritto di Francesco Maria Spanò, geracese doc, ma anche illustre personaggio della cultura capitolina. Spanò, con questa pubblicazione – come sottolinea Lorenzo Infantino, professore di filosofia delle scienze sociali all’Università Luiss Guido Carli- non ci mostra frammenti di una singola famiglia o di una cerchia, ma –attraverso le fotografie- coglie aspetti delle vicende di un’intera comunità. Spanò, ne ha consultate e visionate cinquemila per utilizzarne qualche centinaio, ha quindi fatto un’opera più che meritoria, unica, rara. Gerace, la terra di Spanò, si è superato perché ha fatto con sentimento questa pubblicazione, quel sentimento che possiede solo chi come lui, e come me, è legato alla sua città, o meglio al suo paese,inteso come scrive Cesare Pavese ne “La terra e i falò”. “Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra, c’è qualcosa di tuo che, anche quando non ci sei resta ad aspettarti”. E Spanò, con questa pubblicazione degna di lode, lo ha plasticamente dim, come anime a ricordareostrato riportando in primo piano momenti intensi della sua esperienza esistenziale. E non per recuperare semplicemente una traccia esistenziale, ma per beneficiare di un calore che rende possibile, come scrive egli stesso, la riappropriazione della propria individualità, delle proprie origini, del senso di appartenenza alla propria comunità. E’ questo che rende meritoria l’opera di Spanò: siamo in pochi, purtroppo, quanti non abbiamo mai dimenticato le radici. Nella consapevolezza che la vita – lo scriveva Soren Kirkegaard- che” la vita va vissuta guardando avanti, ma va capita pensando indietro”. E’ il passato che ci fa crescere, è il passato che ci aiuta a vivere, in sostanza. L’autore, peraltro, sottolinea come nella scelta delle foto le ha scelte accuratamente come pezzi di un puzzle volto a completare il quadro di un periodo che ha visto svolgere la vita della sua famiglia, dei suoi concittadini, della sua città. La sua guida –dice- è stato Marcel Proust, quando andava “ a salutare la domenica mattina la zia Leonie e questa gli offriva le focaccine chiamate “maddalene”” che hanno fatto rivivere a Francesco Spanò lo stesso sapore delle mattine domenicali di Gerace. “L’odore ed il sapore ancora perdurano come anime a ricordare … l’immenso edificio del ricordo”. Che meraviglia, almeno per quanti hanno questo “sentiment”, anche perché ci sono, purtroppo, quanti non lo hanno e non solo non tornano a Gerace o al proprio paese natio, avendolo dimenticato o, qualche volta, assai peggio, avendolo rimosso. E Spanò non ha esitazione scriverlo: “chi mi conosce sa quanto io ami la mia città ed i suoi abitanti:parenti, amici e ogni pietra di essa. Sa soprattutto quanto io mi senta ricambiato con lo stesso affetto”. Non basta leggerlo questo. A me è bastato conoscerlo per un istante, leggerlo nei suoi occhi, nei suoi movimenti, nello sguardo il giorno della presentazione del libro nella Chiesa di San Francesco, presenti i suoi amici, i suoi conoscenti, i suoi estimatori, e, tra questi, il procuratore distrettuale antimafia di Catanzaro, Nicola Gratteri, geracese doc, anche lui. Perché tante foto? Chi conosce un minimo di regole del giornalismo sa che “la fotografia è racconto, è forma comunicativa che parla di noi, di chi siamo. “Attraverso le foto, fissiamo attimi della nostra vita e fissiamo anche le emozioni che hanno caratterizzato quel preciso istante. In sostanza fissiamo e fermiamo la memoria. Attimi e solo attimi, diceva il poeta, che abbiamo in testa solo noi, al massimo chiusi in un cassetto di cui solo noi abbiamo la chiave custodita nel cuore. Tutto ti colpisce, tutto ti prende, tutto ti coinvolge leggendo il libro. Come non rilevare la preparazione, un tempo, del presepe? Francesco Spanò lo fa attraverso le parole di Don Massimo Alvaro che gli ricordava le parole del fratello in preparazione del Natale. Con la stanza intera adibita al presepe, la raccolta del muschio, del sughero,della sabbia, della carta stellata,dei pastori rigorosamente in creta. Non può non scapparti una lacrimuccia, a questo punto. Anch’io ho questo identico ricordo. Quando vedo i pastori in soffitta, verso una lacrima in memoria dei miei genitori che, a San Ferdinando, per vent’anni, almeno, preparavano il presepe attorno al quale ci riunivamo per cantare il Te Deum. L’emozione mi prende la mano. Mi fermo, non senza aver ricordato, quanto scrive il magistrato Luigi Condemi, ricordando Costantino Kavafakis. “Ovunque andrai ti seguirà sempre la tua città”. Lo è per tutti, soprattutto per un animo nobile come Francesco Maria Spanò.
GREGORIO CORIGLIANO
La Gerusalemme, del sud dell’Italia. Gerace, città delle Cento Chiese: una storia lunga tre millenni.
Scritto da vittoria.1fil 29 settembre 2019 Meta preferita di viaggiatori, letterati, artisti, Italiani, e stranieri. Gustavo VI di Svezia, tra i suoi visitatori più illustri, ammirava portali e navate, delle chiese geracesi. Giungeva d’improvviso, il re archeologo, talvolta di notte, per sfuggire ai protocolli ed alla curiosità della gente, e per assaporare la libertà - impagabile - di girare per i vicoli del borgo, come un anonimo turista. Ammirava i tesori di Gerace, e poi a Locri, sempre di notte, nel parco archeologico, con le luci dei fari delle automobili del seguito che illuminavano le meraviglie della città di Zaleuco.
Firenze del Sud, Assisi della Calabria, San Gimignano del Meridione. Quanti accostamenti, per rendere meglio le magnificenze di Gerace. Adesso un suo figlio “emigrato” la racconta: Francesco Maria Spanò, giurista, direttore delle risorse umane dell’Università Luiss Guido Carli di Roma. Ha scritto e curato il libro “Gerace, citta Magno-Greca delle Cento Chiese”, Gangemi editore. Un viaggio nelle sorprese, dice l’autore. Non solo nelle tracce visibili delle case e delle chiese del borgo che custodisce opere d’arte di ogni epoca, ma anche viaggio in una vitalità umana, sociale e culturale inattesa, che Spanò presenta recuperando memorie e testimonianze scritte, e altre immortalate in decine di immagini, in bianco e nero: statue di santi, palazzi, giardini, portali, volti di personaggi illustri, di popolane, contadini, feste, fiere, mercati, scorci di panorama, riti religiosi, manifestazioni sportive. E’ una galleria di arte e umanità che Spanò illustra, coinvolgendo diversi geracesi, alcuni dei quali divenuti figure culturali di spicco, spesso lontano da Gerace, come lo stesso autore d’altronde. Le foto, alcune tirate fuori dai cassetti di casa, raccontano la storia quotidiana di Gerace: “Piccoli e grandi personaggi si incrociano, con naturalezza e armonia”, dice Enzo Romeo, vaticanista del Tg2, nativo della vicina Siderno, nel suo contributo al volume. L’operaio, l’impiegato, il bottegaio, il professionista di paese, sono protagonisti della storia di Gerace, narrata con parole e immagini da Spanò, e si amalgamano ai “famosi” che sono approdati nella piccola città santa: il glottologo tedesco Gerhard Rohlfs, il premio Nobel Renato Dulbecco, il già citato re Gustavo di Svezia. E’ un piccolo “mondo antico” smarrito che Spanò recupera, con uno scavo nelle memorie altrui, come nell’intervista Rai a don Massimo Alvaro, il prete fratello dello scrittore Corrado, che gli fa venire in mente la preparazione del presepe, nelle case del paese. Il rito cominciava con la raccolta in montagna del muschio più verde, del sughero, del pungitopo, della sabbia ricavata dalla roccia arenaria di Gerace, con la disposizione delle luci, della carta stellata, e infine con lo scarto, dalle scatole in cui erano custoditi, dei pastori in creta, opera di artigiani geracesi, eredi di un’arte vasaia tramandata dai greci. Le fotografie del volume colgono aspetti della “vicenda di un’intera comunità”, spiega nella prefazione al volume Lorenzo Infantino, economista e filosofo, professore alla Luiss, originario di Gioia Tauro: “Questo libro, può, alla maniera di Marcel Proust, considerarsi una ricerca del tempo perduto? La risposta la lasciamo a ciascuno di noi lettori, ma possiamo dire che il passato è una stagione della vita ormai chiusa – dice Infantino –, ma le passioni, gli interessi e i drammi non si sono estinti. Sono stati il tema esistenziale delle generazioni che ci hanno preceduto e continuano ad essere il l’oggetto delle nostre sfide e delle nostre scelte”.
“Gerace città magnogreca dello cento chiese” non è solo un viaggio nel passato, ma una ricerca di tracce per beneficiare di una carica energetica, spiega Spanò, che renda possibile la riappropriazione delle proprie origini e del senso di appartenenza alla propria comunità.
Roberta Nunnari
Città magno-greca delle cento chiese
Scritto da varacallicarmeloil 28 settembre 2019 Couldn’t wait to get home to start to read this book, starting it today
The first thing I read is a note from Leon E. Panetta who’s father came from Gerace
Himself Leon Panetta visited this town as a boy, just like all the kids of Italo-American immigrants did and still do today
Maria Antonietta Rotondo D'Agostino
Pagine che ti riportano indietro nel tempo
Scritto da gdrienzo92il 28 settembre 2019 "Quando Francesco mi ha coinvolta in questa splendida iniziativa, per la quale lo ringrazio ancora molto essendo, inoltre onorata di far parte di questo gruppo di autori, ho immediatamente pensato che avrei potuto scrivere solo qualcosa di emotivamente per me coinvolgente piuttosto che trattare aspetti di ordine sociologico e culturale che avrebbero potuto essere evocati dall'argomento.
Se è vero che odori, sapori, melodie ed atmosfere possono rievocare momenti anche lontani di esistenza già vissuta, anche un viso in una vecchia foto può riportare immediatamente indietro nel tempo.
E per me questo tempo è quello della mia adolescenza, delli'infanzia e posso dire di essere parte di quella generazione che per ultima ha visto da vivo questi visi ormai destinati a scomparire coome i tempi, la cultura e le storie che li hanno generati.
Inoltre, come sostiene il professor Duccio Demetrio, il raccontare ed il rappresentare noi stessi sono mezzi attraverso i quali riuscire a riprenderci e recuperarci, ed il desiderio che ci muove e ci spinge in tale direzione, rappresenta inequivocabilmente il raggiungimento di una nuova tappa della nostra maturità".
Giusi Cimino
Alla scoperta di un luogo pieno di fascino, storia e di umanità
Scritto da oprosperiniil 28 settembre 2019 Il libro scorre e si legge con piacere, chiaramente un apprezzamento va alla maestria di Gangemi per la copertina, la qualità e tipologia della carta usata, anche questo, per un lettore attento, è un elemento importante.
Altro elemento importante sono le fotografie che scelte con cura fanno del testo, di alto livello culturale e antropologico, un elemento di corredo fondamentale al racconto di una comunità e di un periodo storico importante della tua vita vissuto in un luogo sereno e che sembra ormai finito nel passato remoto, quando ancora è vivo e vitale.
Tante fotografie mi hanno colpito, e non mi riferisco solo alla mastazzolara di Soriano, ma quelle della vita quotidiana, della fiera dell'8 dicembre, dei volti delle persone a me sconosciute, del signore che prende in braccio il cane, delle contadine intente a raccogliere le ulive e tutte le foto storiche che rappresentano la vita amministrativa e politica del tuo paese. Tra queste, oltre quelle della tua famiglia, che sono molto belle anche per le ambientazioni storiche, mi hanno colpito alcune foto : prime fra tutte quelle di don Carmine Rodinó "l'appararatore" che fanno da cornice ad una storia di vita che descrivono un personaggio unico che potremmo trovare nei romanzi di Grazia Deledda o di Corrado Alvaro; la foto di Giuseppe Antico in crociera; e soprattutto la foto della "Gita in montagna" che mi riporta a quando da bambino con tutta la famiglia allargata ( 30 persone circa zii e cugini) si andava in montagna a serra San Bruno per la scampagnata domenicale, mettendo al fresco nel ruscello le bibite e l'anguria.
Per me che non conosco Gerace (grave lacuna da colmare presto) questo racconto mi è servito a scoprire un luogo pieno di fascino, di storia e di umanità che mi ha riportato alla memoria la mia infanzia che per tantissimi aspetti é stata molto simile alla tua.
Quante foto conservo di me piccolo con i miei cugini che sembrano quelle che tu hai inserito nel libro, quante foto come la gita in montagna, quante foto con gli scorci del paese.......
E come non ritornare con la mente alla fine della scuola quando come tu dici :" correvamo su e giù come uno sciame d'api smarrito sul mare".
Credo che noi abbiamo avuto una grande fortuna di vivere in una famiglia sana ed in un paese sereno in un periodo storico felice che ci ha sicuramente permesso di vivere un'infanzia ed una fanciullezza molto più vera e gaia di bambini cresciuti in città, nonostante glia spetti limitativi di un piccolo centro.
Sono certo che queste esperienze di vita, di cultura, di emozioni e tradizioni popolari ci hanno aiutato a crescere e fortificarci ed a trovare la forza per affrontare la vita e soprattutto la forza per emigrare, che converrai con me, è il prezzo più alto che abbiamo dovuto pagare per aver trascorso un'infanzia felice che non cambierei con nessuna al mondo.
E' inutile che mi soffermi sulla passione viscerale per le tue origini, il tuo paese e soprattutto per la tua famiglia che traspare da ogni singola parola che artatamente è stata riposta con cura ed attenzione al posto giusto, ne tanto meno sull'alto livello aulico del linguaggio, sarebbe un offesa all'autore che non ha bisogno dei miei complimenti, tanto più che, essendo legati da una grande amicizia, potrebbero sembrare non veritieri.
Per concludere devo dirti che il testo mi è piaciuto molto e che visto che l'esperimento è ben riuscito il mio augurio è che l'autore non esaurisca la vena poetica e si impegni per riprodurre un prossimo capolavoro.
Che la musa continui ad ispirarti.
Noi (plurale maiestatis) rimaniamo in trepidante attesa.
Complimenti vivissimi.
Enrico Puja
strade che parlano di amore e di storia
Scritto da 2u2uil 02 settembre 2019 La riuscita e la bellezza di questo libro, a mio parere, credo sia stata proprio la voglia e l'amore nel voler condividere momenti di vita passata con il lettore, come se a quest' ultimo venissero aperte le porte di una casa e potesse quindi ascoltare e guardare tutto ciò che accade al suo interno, senza però sentirsi un estraneo, ma parte della famiglia.
Il libro in questione pagina dopo pagina prende le sembianze di un album di famiglia, non solo tramite le foto ma anche nei racconti , infatti, si percepisce un'unione ed una solidarietà negli interessi comuni della gente di Gerace che fa pensare a questo paese come ad un unico nucleo familiare.
Questo senso di "casa" mi ha fatto pensare a tutte le persone che per un motivo o per un altro camminano per le vie di Gerace, da coloro che abitano in questo paese da sempre, a chi ogni anno torna in estate a passare le vacanze, e chi magari abita lontano ma periodicamente ritorna per riabbracciare i propri cari; dopo questa lettura credo che ciò che accomuni tutti loro sia proprio il senso di appartenenza e di famiglia che si innesca nel momento esatto in cui si cammina per quelle vie e credo che questo libro ti faccia ritrovare proprio questo sentimento.
Dettagli
- GenereGenerale
- Listino:€ 24,00
- Editore:Gangemi
- Collana:Le ragioni dell'uomo
- Data uscita:22/07/2019
- Pagine:192
- Formato:brossura, Illustrato
- Lingua:Italiano
- EAN:9788849237818