Quello che vi colpirà è il modo in cui la MacDonald abbia creato delle false corrispondenze tra l'arte di addestrare un animale selvatico e la sensazione (puramente illusoria) di liberà e potenza. Il finale ci rivela ancora più intensamente quanto questo sia un libro lontano da qualsiasi romanticismo, distante da risposte certe e facili metafore. Ti mette a dura prova ma ti ripaga di ogni minuto speso nella sua lettura. Mi ha aiutato tanto per motivi nascosti, anche a chi mi conosce meglio. Amore e Squallo Review Probabilmente sono troppo impietosa, ma ho trovato questo libro di difficile lettura. In teoria era interessante l'intreccio tra arte della falconeria, storia personale e rimandi allo scrittore T. H. White. In pratica: la falconeria non mi interessa, quindi ho trovato piuttosto noiose tutte le parti ad essa dedicate; la storia personale riesce ad essere troppo angosciante e allo stesso tempo esigua; i rimandi a T.H. White sono eccessivi: in parte si parla dei suoi libri (The Goshawk ma anche La spada nella roccia, da cui il cartone della Disney), ma soprattutto si parla della sua vita privata, in pratica un'angosciosa e malriuscita repressione della sua omosessualità. Magari io ci ho messo del mio leggendolo in un momento di ansia e di scarsa concentrazione, ma non ho apprezzato.
Io e Mabel. Ovvero l'arte della falconeria
Vincitore della XIV edizione del Premio Letterario Merck.
Helen e Mabel. Una donna ferita e un rapace sanguinario. Un incontro impossibile, eppure vero fino in fondo, fatto di dolore, tenerezza e autentica, ritrovata felicità. Un'indimenticabile storia d'amore.
Uno dei 10 libri dell'anno per il New York Times, Vincitore del Costa Award, Vincitore del Samuel Johnson Prize
Un memoir illuminato da lampi di grazia. Una grazia che, con i suoi artigli straordinari e terribili, afferra il lettore per non lasciarlo più. - The Economist
Nelle prime pagine del libro Helen Macdonald riceve una telefonata: il padre, celebre fotoreporter, è morto all'improvviso d'infarto. Priva di legami e di un lavoro stabile (è ricercatrice associata part-time all'università di Cambridge), Helen si accorge bruscamente di non avere nulla che possa distrarla dal lutto e sprofonda in una violenta depressione. Passano i mesi: instaura una relazione sentimentale e poi la sabota, legge testi sul lutto, si isola, si trascina. Poi, d'improvviso, un sogno ricorrente sui falchi fa scattare in lei una sorta di epifania: per uscire dal gorgo che la soffoca addestrerà un falco, ma non un falco qualsiasi, piuttosto un astore, uno dei piú grossi e feroci rapaci che esistano, un animale del sottobosco, sanguinario e predatore. Cosí entra in scena Mabel, "un rettile. Un angelo caduto. Un grifone uscito dalle pagine miniate di un bestiario". Helen si ritira dalla comunità per dedicarsi esclusivamente all'addestramento dell'animale, in un isolamento ossessivo. Il racconto dell'addestramento, dell'osservazione del comportamento della giovane Mabel, della paura, della fascinazione e della strana tenerezza che prova per l'animale, s'intreccia con la rilettura del libro "The Goshawk" di T. S. White e quindi con la rievocazione della biografia di questo scrittore, autore tra le altre cose di un libro su Artú poi ripreso dalla Disney in La spada nella roccia...
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Anno edizione:2016
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Chiara Toniolo 28 novembre 2017
La falconeria è un espediente usato dall'autrice per parlare di vari altri argomenti, in particolare il lutto e l'istinto animale e selvaggio che è in noi. Il linguaggio di questa scrittrice è splendido, ricercato ed evocativo, mi è piaciuto moltissimo. La scrittrice è un'insegnate di storia della filosofia e della scienza, non a caso questo libro è ricchissimo di dissertazioni e approfondimenti storici, psicologici, filosofici e scientifici; mi è piaciuta sopratutto molto l'indagine psicologica che questa autrice fa su se stessa e su ciò che la circonda, molto acuta e interessante.
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Ho letto questo libro per curiosità, per farmi una mia idea su un romanzo tanto osannato. È un libro davvero molto bello sull'elaborazione del lutto, un racconto che parla dell'amore è quasi dell'ossessione della protagonista per il suo astore. Non posso dire di averlo apprezzato al cento per cento ma questo è stato a causa del poco tempo che sono riuscita a dedicargli. Le prime venti pagine mi hanno confusa e non riuscivo bene a inquadrare la storia, ma una volta compresa la situazione ho davvero apprezzato questo libro. Davvero bello.
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