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Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2019
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La ben nota grandezza di Herman Melville trova piena e sorprendente conferma nella sua poesia, dove l'autore di "Moby Dick" narra e si inerpica liricamente in virtù di una energia espressiva dinamica e potente che gli consente di spaziare su territori vari.
Nei cavi delle alture liquide / dove corrono le creste azzurre / non risuona eco di lusinga / perché i mari non hanno eco, / niente che renda lo strazio dell'uomo / la speranza del cuore, il sogno della mente.
Eccolo allora accennare alle vicende storiche del suo Paese, poi addentrarsi nei campi di battaglia, o negli scontri delle navi, in componimenti d'ampio respiro come in testi brevissimi, fino alla prosa indimenticabile su un personaggio come John Marr. L'autore, dunque, si muove dal recitativo al canto, e con l'inesausta tensione di chi sa passare con naturalezza e arte da tinte forti, nette, fosche, che assorbono il lettore, alla dolcezza di chi osserva «le creature ridenti nel mattino». Melville parte da un nobilissimo contesto culturale, e infatti cita Shakespeare, Coleridge, Shelley, Flau-bert, se ne appropria, si fa artefice inconfondibile, e viaggia nel mondo: il Capo delle Tempeste, il Mare del Sud, gli «assolati mari e cieli di Grecia», la Polinesia, le Marchesi. Predilige epicamente l'avventura, certo, e la più grande avventura che nel bene e nel male lo avvince, lo fa meditare, è quella dell'esistenza, su cui incombe «l'oltraggio antico della morte», mentre «per sempre lo schema della natura si ripete». Ma il suo complesso messaggio comprende vitalmente la meraviglia delle cose nel creato, la presenza del continuo, incantevole rinascere e andare. Il canto di Melville ci viene qui riproposto, in modo appassionato e fedele, da uno dei nostri maggiori poeti, Roberto Mussapi, che ce ne offre una scelta e una versione in cui ogni componimento si traduce in vera e propria alta poesia nella nostra lingua.Indice
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