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Per molti il mondo dei libri è una foresta ostile, troppo folta. Sentono che lì si celano quelle pagine che sarebbero per loro preziose, ma disperano di trovarle. Per questo essi vorrebbero essere guidati fra i libri. Ma pochissimi sanno essere loro d’aiuto: nei saggi qui raccolti dimostra di aver avuto in grado eminente quel dono Hermann Hesse, uno scrittore che continua a farsi amare da schiere di lettori e, oltre tutto, uno scrittore che aveva «letto tutti i libri». Con mano ferma e gesto intimamente gentile, Hesse introduce in questi suoi saggi alla «magia del libro». Spiega con limpidezza che cosa significhi incontrare un libro – evento che può essere non meno complicato e fatale dell’incontro con una persona. E ci aiuta, con discrezione e precisione, nel passo più delicato: la formazione della nostra biblioteca. Consiglia i testi inevitabili, ma con poche parole che ci rendono subito evidente perché dobbiamo conoscerli; e ci consiglia anche libri più segreti, che però per lui sono stati decisivi – invitando così ogni lettore a scoprire la propria fisionomia nella biblioteca che a poco a poco si costruisce. Il lettore che voglia iniziarsi all’arte sottile di scegliere i libri per sé troverà qui le indicazioni di un amico sapiente e del tutto privo di quel sussiego che molti ancora associano con la cultura. Alla fine non vedrà più i libri come un’angosciosa, sopraffacente molteplicità: «da innumerevoli lingue e libri di tanti millenni, da questo mostro mitologico dalle mille teste, quella di cui il lettore, nei suoi momenti di grazia, avverte su di sé lo sguardo è una chimera strana, sublime, più che reale: è il sembiante dell’uomo, da mille tratti contraddittori magicamente ricomposto».
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Interessante, forse insolito, questo testo di Hesse che raccoglie vari interventi che l’autore aveva scritto nel corso degli anni sulla lettura in generale, sulle sue letture preferite, sullo scrivere o sul farsi una giusta biblioteca. Si incontrano giustamente nomi famosi e libri altrettanto celebri ma vengono evidenziate anche le sue preferenze sulla letteratura indiana e soprattutto cinese.: Lao Tsu, per esempio è citato più volte. Ci sono poi tanti piccole chicche molto interessanti. Ma quello che più mi e piaciuto sono le sue considerazioni sulla corretta lettura, i consigli per leggere in modo ragionato e produttivo: per esempio : C’è però un solo criterio, un’unica strada per formare e sviluppare il proprio spirito attraverso i libri: ed è l’attenzione a ciò che si legge, la paziente volontà di capire, l’atteggiamento umile di chi non rifiuta e rimane in ascolto. Tra le tante altre pagine vorrei ricordare quanto scriveva nel (1929)(!): Non crediamo a nessuno degli ideali di quest’epoca, non a quello dei generali né a quello dei bolscevichi o dei professori o degli industriali. Ma crediamo che l’uomo sia immortale, che da ogni deformazione la sua immagine potrà risorgere risanata, da ogni inferno purificata. Non cerchiamo di spiegare la nostra epoca, né di migliorarla né di ammaestrarla, ma di sempre nuovamente schiuderle, svelando il nostro dolore e i nostri sogni, il mondo dell’anima . Quei sogni, in parte, sono tristi sogni d’angoscia, quelle immagini sono in parte visioni terrificanti; ma non possiamo abbellirle, non possiamo truccare la verità….. . Noi non nascondiamo il pericolo che corre l’anima dell’umanità, l’abisso cui è vicina. Ma neppure possiamo nascondere che crediamo alla sua immortalità. Queste parole mi rimandano a Montale che negli stessi anni (1925) scriveva versi immortali che mettevano in rilievo la sua sofferenza, il suo non sentirsi allineato, quali per esempio: Non chiederci la parola che squadri da ogni lato | l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco | lo dichiari e risplenda come un croco | perduto in mezzo a un polveroso prato... | Ah l'uomo che se ne va sicuro, | agli altri ed a se stesso amico, | e l'ombra sua non cura che la canicola | stampa sopra a uno scalcinato muro! …..Etc. potrei proseguire citando quasi tutti gli Ossi di Seppia
Ma io era già un po' che lo dicevo: Hesse è un genio. E il suo stile di scrittura è esattamente quello che preferisco, lo trovo così scorrevole e condivido sempre il 95% delle cose che dice. Se non fosse morto quasi quasi me lo sposerei :P
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