Io, a Radicofani, non ci sono arrivato

Alle volte mi piace entrare nelle librerie e gironzolare senza una “meta” precisa. Guardare qua e là, osservare copertine, sbirciare trame, farsi trascinare dalle storie, farsi ispirare dal momento. Alla cieca. Questa volta è andata diversamente ma lo spirito iniziale era lo stesso: chissà se mi piacerà, chissà se sarà cosi coinvolgente da riuscire a finirlo. Buio. E’ proprio come lo spirito di chi inizia un cammino sia fisico che spirituale. Si parte titubanti. Un po’ come Stefano, protagonista e scrittore del libro, che si mette in viaggio pieno di domande e di incertezze. Dopo esser andato a Santiago, decide di riprendere il suo zaino e partire. Partire verso Radicofani (paesino toscano a molti, forse tutti, sconosciuto) percorrendo la via Francigena. Stefano non parte impreparato, non è un viaggio last-minute dove “butti in valigia qualcosa e via”. No, è più una “partenza intelligente”, pensata, studiata, desiderata. L’autore ci accompagna lungo la Sua Francigena e la fa diventare un po’ nostra raccontandoci storie di paesaggi, storie di fatiche, storie di incontri, storie di emozioni, storie di sensazioni, storie di vita vissuta. Sembra che, con parole molto ben utilizzate, riesca ad esprimere quello che molti di noi provano durante i propri viaggi. Sentimenti che magari non si riescono o non si vogliono a tirar fuori e rimangono nel nostro profondo. Smuove quella voglia di metterti in cammino, la voglia di osservare la bellezza della natura e dei gesti, la voglia di conoscere meglio te stesso. Questo però è il cammino di Stefano che è partito dal buio della sua camera e non è ancora (cosi scrive alla fine del libro) riuscito ad arrivare a Radicofani. E il tuo cammino? Sei pronto a indossare le tue scarpe da ginnastica e andare? Io sono partita titubante, dubbiosa e un po’ spaventata: non tanto dal numero delle pagine (è un libricino piccolo), quanto per i contenuti. Temi che ho già affrontato più e più volte nel mio percorso di crescita, alle volte un po’ pallosi perché ti obbligano a riflettere. Questa volta posso assicurarvi che da quando l’ho acquistato non l’ho mai lasciato. E’ sempre sul mio comodino o nella borsa. Ogni giorno scopro una frase nuova che mi emoziona, che mi scompiglia, che mi fa pensare, che mi fa fermare. Fermarmi per riordinare le idee, fermarmi per capire di cos’ho bisogno, fermarmi ad osservare la meraviglia che sfugge alla nostra vita frenetica. Ho fatto fatica a partire, si fa fatica a fare il primo passo ma solo chi si muove raggiunge la meta. Io sono ancora in viaggio e non so bene se arriverò mai a Radicofani.

Il libro già dalle prime pagine non stenta a decollare, portando il lettore a sentirsi al fianco di Stefano (protagonista e autore) per il suo intero viaggio, pagina dopo pagina, strada dopo strada, incontro dopo incontro. Ben scritto e scorrevole, il racconto è capace di far riflettere suscitando la voglia di metter un paio di scarpe da ginnastica alla tua anima e percorrere quei "sentieri" che non si è mai potuto o voluto affrontare. Un storia di vita che lascia il segno. Consiglio questo libro a chi è in viaggio, a chi è in cerca di qualcosa ma nello specifico a chi è li fermo e aspetta quella scossa per fare il primo passo.

Presente quando arrivi al mare dopo un anno di corse, lavoro, università, metropolitana, ufficio, centri commerciali e traffico? Ci arrivi la mattina presto, quando il sole non scalda ancora bene; la sabbia bagnata dall'aria fresca della notte, l'acqua limpida e trasparente, vera, e ti dici.....non lo ricordavo così bello. La stessa cosa mi è successa con questo libro. Nessuna tematica che io non abbia in qualche modo già vissuto, o attraversato. Eppure, inaspettatamente, mi ha commossa ed emozionata. Le "avventure" raccontate (virgoletto perchè più che avventure sono momenti di vita) dall'autore in prima persona sono forti, viscerali, vanno lì dove non avevi dato il permesso a nessuno di arrivare. Le parole, una dopo l'altra, sapientemente utilizzate da chi scrive, sono arrogantemente utilizzate: ti catturano. Da sole. Senza chiederti se possano. Anche i più cinici potranno ricredersi, sicuri di aver abbandonato quella fase della vita in cui ci si emoziona per la propria intimità svelata, si ritroveranno, come me, ad asciugarsi i lacrimoni leggendo il capitolo 4 (e non solo). Sensazioni VIVE, TANGILI, RICONOSCIBILI, che erano solo assopite ed andavano risvegliate. Riporta al vero senso del concetto di resilienza e di conoscenza di sé. Comincia con il buio della tua stanza, appena prima di partire per un viaggio, sia fisico che non. E tutti, nessuno escluso, saranno d'accordo con me nel riconoscere che quello nella vita di un uomo è uno dei momenti più forti ed onesti che si possano vivere. Non è un libro per tutte le età, questo no. Presuppone un minimo di vita vissulta; un pezzettino di cammino già fatto. E sia, fa venire voglia di vivere, di sporcarsi le mani di terra e di esperienze. Di rallentare la corsa in tangenziale nel traffico quotidiano per abbassare il finestrino e guardare il cielo, ricongiungendosi con la nostra vera natura. Questo libro è una vacanza dalle nostre illusioni di perfezioni e quadratura, tendenze comuni ma notoriamente nocive. E sia, sporchiamoci, o meglio, RISPORCHIAMOCI