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Epitafio per i caduti di Lamia - Iperide - copertina
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Epitafio per i caduti di Lamia
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Epitafio per i caduti di Lamia - Iperide - copertina
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Descrizione


Nel 323 a.C. muore Alessandro Magno e ad Atene i nazionalisti antimacedoni guidati da Iperide e Demostene, organizzano la guerra di liberazione contro il successore di Alessandro assediando la fortezza di Lamia in Tessaglia. Al termine del primo anno di guerra Iperide pronuncia l'elogio funebre dei soldati caduti. Nonostante le perdite subite, per la Grecia è un momento di esaltazione e speranza. Alla vigilia di una disfatta nella quale morirà anche Iperide, questo epitaffio ci restituisce l'ultima voce della Grecia libera, l'ultima espressione dell'amore e della fede patriottica, l'ultima illusione nella grandezza indistruttibile di Atene.
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Dettagli

1996
22 agosto 1996
96 p.
9788831763998

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Iperide

(Atene 390 ca - Cleone, Peloponneso, 322 a.C.) oratore greco. Discepolo di Isocrate ad Atene, esercitò inizialmente la professione di logografo, scrivendo orazioni giudiziarie su commissione. Famoso il caso dell’etera Frine, che I. fece assolvere, si dice, mettendone in mostra la bellezza davanti ai giudici. In politica fu alleato di Demostene. Dopo la vittoria di Filippo di Macedonia a Cheronea (338), I. organizzò la difesa di Atene, proponendo audacemente di concedere la cittadinanza agli stranieri e la libertà agli schiavi al fine di rafforzare l’esercito. In un celebre processo fu avversario di Demostene, ma si riconciliò con lui quando, morto Alessando Magno (323), Atene si sollevò contro i macedoni. Conclusasi disastrosamente la guerra, I. fu catturato e messo a morte fra atroci tormenti....

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