Fra il 1941 e il 1942 Irene Nemirovsky inizia a scrivere un’opera che non riuscirà a concludere, a causa dell’ arresto e deportazione ad Auschwitz. Sente il dovere quasi morale di raccontare il destino della Francia sotto l'occupazione nazista e, per farlo, immagina cinque romanzi, cinque storie, cinque punti di vista, con un denominatore comune. Solo due parti dell’opera hanno visto la luce: la prima, quella che vede l'entrata dei nazisti a Parigi, e la seconda, certamente più toccante, che narra l’impossibile storia d’amore tra un ufficiale tedesco ed una donna francese. Lo stile del libro è scorrevole, attente le descrizioni di luoghi e personaggi. Le pagine che più colpiscono il lettore sono quelle che descrivono una quotidianità dove si sopravvive, dove il nemico cessa di essere un uomo, con le proprie fragilità e paure, dove tutti sembrano essere contro tutti, per paura. Al termine della lettura, non si potrà fare a meno di chiedersi come sarebbero stati gli altri tre romanzi immaginati dall’Autrice. Interrotti, incompiuti: esattamente come la sua breve vita.
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Descrizione
Nei mesi che precedettero il suo arresto e la deportazione ad Auschwitz, Irène Némirovsky compose febbrilmente i primi due romanzi di una grande "sinfonia in cinque movimenti" che doveva narrare, quasi in presa diretta, il destino di una nazione, la Francia, sotto l'occupazione nazista: Tempesta in giugno (che racconta la fuga in massa dei parigini alla vigilia dell'arrivo dei tedeschi) e Dolce (il cui nucleo centrale è la passione, tanto più bruciante quanto più soffocata, che lega una "sposa di guerra" a un ufficiale tedesco). Pubblicato a sessant'anni di distanza, Suite francese è il volume che li riunisce.
Dopo aver letto il libro Suite francese di Irene Nemirovsky ti invitiamo a lasciarci una Recensione qui sotto: sarà utile agli utenti che non abbiano ancora letto questo libro e che vogliano avere delle opinioni altrui. L’opinione su di un libro è molto soggettiva e per questo leggere eventuali recensioni negative non ci dovrà frenare dall’acquisto, anzi dovrà spingerci ad acquistare il libro in fretta per poter dire la nostra ed eventualmente smentire quanto commentato da altri, contribuendo ad arricchire più possibile i commenti e dare sempre più spunti di confronto al pubblico online.
Recensioni
Totale delle Recensioni
Un "diario" sconvolgente
Scritto da lenalennail 20 maggio 2018Leggere un libro che somiglia, per alcuni eventi, ad un diario: questa cosa mi ha scosso non poco. Pur essendo più lenta e complessa la prima parte, è stato molto interessante ed intenso entrare nella Parigi della seconda guerra mondiale, assediata dalle bombe e in fuga: in lettore è anch'esso uno sfollato che cammina lungo le strade della campagna fuori Parigi. La seconda parte è più dinamica, eppure mai sapremo come andrà a finire: l'opera, purtroppo, è incompiuta!
Capolavoro
Scritto da dovevannoleanitrediholdenil 20 maggio 2018 Sin dalle prime battute, “Suite francese” suscita nel lettore una profonda sensazione di rievocazione: le parole trasmutano nella fase storica narrata facendola rivivere sulla pelle, riassaporandola nell’anima, riassaporando con essa il peso della tragedia, delle ingiustizie, della persecuzione, del terrore, della paura. E’ un elaborato che già per questo assunto sa mettere in difficoltà chi vi si avvicina. Perché il conoscitore ne viene pervaso, affascinato ma al contempo si trova innanzi ad altri due elementi non di poco conto che influiscono sull’esito e sull’evoluzione dello scorrimento del volume; il fatto che l’opera sia vergata a mano ed abbia le caratteristiche di una bozza non revisionata, da un lato, e l’incompiutezza del finale dall’altro. Queste tre circostanze fanno si che il giudizio in termini di stile, contenuto e piacevolezza sia sfarzato. Da ciò, o si ama, o si odia. Se infatti si apprezza la reminescenza, la memoria ma non si condivide l’incompiutezza dell’epilogo, difficile sarà riuscire a godere pienamente del componimento. Quell’interruzione, quel doversi obbligatoriamente fermare, è un fattore ostico che fa soffrire, che lascia con il boccone amaro in bocca. E’ l’esempio classico di uno spettatore che è costretto ad interrompere la visione di una messa in scena prima della sua conclusione per cause di forza maggiore a lui non imputabili. Il tutto accade in modo caustico, caotico, lento e veloce insieme. La rappresentazione dell’ebreo si alterna con quella del francese invaso dal nemico ed è avvalorata da un linguaggio limpido, crudo che nulla risparmia. Il francese perde la sua identità, la sua unità, ritrovandosi allo sbando, l’ebreo è abbandonato a sé stesso, alcuno ha possibilità di salvezza.
E’ in questo connotato che traspare maggiormente la forza dell’autrice. Ella riesce a descrivere l’animo umano, a rappresentarlo così com’è senza filtrare alcunché. Bene e male, bellezza e bruttezza del medesimo sono magistralmente calibrati in un connubio in cui la realtà vince sulla finzione
Un libro bellissimo
Scritto da giuseppe_guadagno94il 20 maggio 2018Un libro bellissimo, che ci rende migliori dopo averlo letto. Svela l'animo umano in tutte le sue sfumature, dall'eroico al vile, dall'ipocrita a quello tutto di un pezzo. Dove L'eroe è chi compie il suo dovere di uomo e non colui che si imbosca e ne ricava il suo agio nelle difficoltà (grandiose le figure dei Michaud). Ci mostra la miseria e la nobiltà delle persone. Dove l'umanità e la dignità delle persone non è data dalla appartenenza di censo, ma dalla capacità di affrontare le situazioni che la vita ti pone. La narrazione è divisa in due parti; la prima racconta la fuga da Parigi, a causa dell'ingresso dei tedeschi che invadono la Francia, di persone di diversa estrazione sociale e culturale. E commuove vedere come la sofferenza è riservata a chi è meno attrezzato nella vita, spesso a chi è debole socialmente; un "ciclo dei vinti" in edizione seconda guerra mondiale. La seconda parte racconta di una sposa di guerra, infelice, tradita e odiata dalla famiglia del marito prigioniero, che scopre che un tedesco, se nobile di animo come questo del racconto, può essere persona degna di amore. Quella che ne nasce è una relazione soffocata e che non sboccerà mai in un amore conclamato, ma non per questo meno nobile quanto a sentimenti. Sullo sfondo le vicende del periodo di occupazione tedesca della cittadina francese teatro di questo racconto, con le miserie e le ipocrisie degli uomini protagonisti della storia, una Storia con la S maiuscola.
Piccolo capolavoro
Scritto da leone_63_il 20 maggio 2018 Questo racconto corale ci permette di esplorare le reazioni, i sentimenti, i pensieri e gli atteggiamenti di diverse persone che si ritrovano nella stessa situazione. Proprio per questo motivo ho amato senza riserve la prima parte, che qualcuno (forse io stesso, se non fossi stato nella giusta disposizione d'animo per leggerla) potrebbe trovare noiosa ma che mi ha coinvolto in modo inaspettato.
Ricchi, poveri, benestanti, impiegati, contadini sono sulla stessa barca pur avendo mezzi diversi. Le sorti si mescolano.
La seconda parte si concentra su alcuni personaggi in particolare e per questo il racconto diventa più statico, quasi ripetitivo, ma mantiene in ogni caso uno sguardo oggettivo e attento sulle vicende.
Nel complesso, un piccolo capolavoro.
Bellissimo
Scritto da rossana.41il 19 maggio 2018 È stata una lettura meravigliosa.
Il libro è diviso in due parti: in una prima parte vediamo una Parigi che viene bombardata dai tedeschi, mentre nella seconda parte viviamo in una Parigi invasa dai tedeschi.
È il libro che più di tutti mi ha dato la sensazione di vivere la guerra, nella sua quotidianità e nella sua terribile semplicità.
Mi ha fatto vivere la sensazione del perdere tutto ciò che si ha di materiale.
Mi ha fatto vivere la guerra con un tocco di pace: senza una violenza eccessiva, senza morti eccessive.
Irène ha la capacità di parlare del buio attraverso la luce.
Ottimo libro
Scritto da marknbangil 17 maggio 2018Suite francese è un romanzo che dà voce alle mille contraddizioni generate dalla guerra e dall'occupazione, mettendo in scena personaggi che antepongono l'interesse economico e stantii ideali classisti alla salvezza e alla libertà delle persone e le diverse relazioni fra vincitori e vinti in una situazione in cui essi sembrano avere più cose in comune fra loro che con le etichette nazionali cui rispondono: c'è spazio per l'amore, i sensi di colpa, l'odio e la speranza, in un affresco ambizioso e di grande impatto storico. Rimane la grande curiosità di sapere come sarebbe andata avanti la storia se l'autrice non fosse rimasta vittima delle leggi razziali e le deportazioni che misero fine alla sua vita ad Auschwitz il 17 agosto 1942, quando gli altri tre movimenti del libro erano appena abbozzati fra gli appunti miracolosamente salvatisi assieme alle sue due figlie.
capolavoro
Scritto da da.asproneil 16 maggio 2018 Suite francese è un capolavoro, è un libro che mi ha spinto a leggere tutti i libro della stessa a autrice. Parla di guerra, ma anche di amore, di amicizia, di famiglia, di amor di patria. Ci sono così tanti elementi che è difficile sceglierne pochi di cui parlare, tutti gli elementi del libro sono stati descritti con chiarezza e semplicità. È bello vedere anche come le storie si intreccino, senza dare però al lettore la soddisfazione di un “sì, sono proprio loro, ci sei arrivato anche tu” e credo che sia una cosa molto interessante del libro perché ti fa capire che alla fine la vita è anche questo, un semplice intreccio di storie.
che stile!
Scritto da pablo enriqueil 16 maggio 2018 Non avevo mai letto un libro con uno stile di scrittura che si avvicina alla perfezione.
Lo stile è quello che colpisce più di tanto. Uno stile scorrevole, poetico e dolce, che con la sua dolcezza riesce a trasmettere anche il dolore provocato dalla seconda guerra mondiale.
La Némirovsky è stata una scrittrice eccezionale. Dolore e rabbia per non aver terminato questo capolavoro!
Nonostante "tempesta di giugno" non mi sia piaciuto più di tanto, "Dolce" è la parte che mi ha colpito di più, sia per l'amore che nasce tra i due protagonisti, sia per le scene che vengono descritte...
Meravigliosa sinfonia incompiuta
Scritto da biobeautyandbeastil 10 maggio 2018 Suite Francese è unanimemente riconosciuto come il capolavoro di Iréne Némirovsky, l’ultimo romanzo, l’incompiuto: l’arresto, la deportazione e la morte – il tutto avvenuto nel breve arco di un mese – impedirono alla scrittrice di origine ucraina naturalizzata francese, nata ebrea ma convertita al cattolicesimo, di portare avanti quella che era stata “composta” nella sua mente come una grande sinfonia in cinque atti sulla drammatica storia della Francia nei primi anni della Seconda Guerra Mondiale, quelli del conflitto, della capitolazione, della resa, l’armistizio e l’occupazione insieme al governo collaborazionista del Maresciallo Petain.
Dei cinque movimenti pianificati, la Némirovsky riuscì a portare a termine, prima di quel tragico luglio 1942, solo i primi due: Temporale di giugno e Dolce. L’incompiutezza è, sotto il profilo storiografico, un valore aggiunto, un elemento critico che offre il destro a infiniti studi, ricerche, analisi. Sotto il profilo narrativo è, invece, la cifra stessa di un romanzo che riesce a essere perfetto non per ciò che gli manca ma proprio in virtù di ciò che al lettore (fatti salvi gli appunti autografi della stessa autrice che si possono trovare in calce ad alcune edizioni, vedi quella di Adelphi) non è dato di leggere, conoscere, sapere. Per una volta, la travolgente perfezione dello svolgimento cancella la necessità di una conclusione.
Tristemente bello
Scritto da Federicail 05 dicembre 2017Ho iniziato questo romanzo con la massima diffidenza. Mi aspettavo la classica storia d'amore melenso, noiosa e strappalacrime. E invece l'ho letto tutto d'un fiato in soli due giorni. È veramente meraviglioso. Narra,si, di una storia d'amore ma di un'intensità e dolcezza che non possono non conquistare il lettore. Nonostante l'epoca di ambientazione non sia delle più felici finisce col diventare elemento centrale dell'opera. È molto scorrevole ed inoltre le traduzioni Adelphi sono sempre magistralmente eseguite, senza tradire o alterare il testo scritto in lingua madre. In conclusione, ho amato follemente questo romanzo!
Un romanzo d'emozione.
Scritto da Robertail 04 dicembre 2017 Questo romanzo della Nemirovsky è un vero romanzo d'emozione. Dopo aver visto l'omonimo film non ho potuto fare a meno di leggere il romanzo.
Una storia d'amore bellissima e impossibile, tra un ufficiale tedesco e una donna francese; una passione inevitabile. Una storia che non può che rimanere nel cuore per sempre una volta letta. Un susseguirsi di emozioni sempre più forti e quel senso di tristezza tipico di tutti i romanzi ben scritti.
E' un romanzo che tutti dovrebbero leggere almeno una volta nella vita.
Suite Francese
Scritto da Annalisail 29 novembre 2017 La scrittrice mette in luce la crudeltà, l’egoismo e la meschinità umane che si manifestano soprattutto nei momenti di crisi. Questi sentimenti sono soprattutto espressi dalle classi più ricche, coloro che potrebbero aiutare i più bisognosi, ma che invece cercano di preservare le proprie ricchezze e la propria sopravvivenza, anche sacrificando tutti quei valori dei quali si fanno portavoce nei periodi di pace, e sono disposte a pestare i piedi a chiunque si metta sulla propria strada.
Lo stile dell'autrice è scorrevole ed elegante e il lettore si sente partecipe delle vicende dei protagonisti.
Sebbene abbia apprezzato maggiormente la seconda parte per la continuità della storia, la prima parte dipinge un quadro molto chiaro e realistico del periodo e della guerra.
Un imperdibile capolavoro
Scritto da Marikail 10 marzo 2017Una storia narrata straordinariamente bene, con soave dolcezza, meravigliosa essenzialità e vibrante poesia. La trama è ricca e avvincente, si procede attraverso le parole lungo la strada che porta verso la guerra, le privazioni, l'orrore, la paura. Vengono delineati i profili di persone molto diverse le une dalle altre, e si procede la lettura attendendo impazienti che i vari filoni si intreccino. Si finisce con le lacrime agli occhi, commossi allo stesso tempo tanto per le sorti dei personaggi che di quelle dell'autrice e della sua famiglia. Epico.
Fotografia di guerra
Scritto da Giovanna il 08 marzo 2017 Suite Francese è una vera e propria istantanea delle condizioni in cui versava la Francia durante il secondo conflitto mondiale. L'autrice racconta la guerra non attraverso gli eventi storici ma tramite le vicende quotidiane e le difficoltà della popolazione francese, costretta all'esodo e a dover affrontare la fame e la lontananza dai proprio cari.
Interessantissimi sono inoltre i diari della scrittrice e le lettere inviate dalla famiglia tra il 1936 e il 1945, riportati in appendice, che, insieme all'eccellente postfazione di Myriam Anissimov, consentono una piena comprensione del romanzo rendendo l'opera una vera e propria fotografia di guerra.
Manca qualcosa
Scritto da franci.paniil 28 novembre 2016Suite francese è ambientato in Francia durante la Seconda Guerra Mondiale e parla principalmente dell'esodo dei parigini dalla capitale durante l'assedio delle truppe tedesche, quindi viene descritto il modo in cui essi vivevano a stretto contatto con il pericolo della guerra e dei tedeschi. Quest'opera però è incompiuta, infatti la scrittrice, di origine ebraica, è stata deportata ad Auschwitz proprio mentre stava scrivendo l'opera e per questo non l'ha mai portata al termine. Quello che mi è piaciuto di più è il fatto che si capisse che il libro fosse stato scritto in contemporanea alle vicende, però a tratti l'ho trovato un po' noioso e ripetitivo. La parte più interessante è quella che parla della vita della stessa autrice che in questa edizione si trova nella parte finale del libro. Si sente che manca qualcosa e che l'opera probabilmente aveva bisogna ancora di una revisione da parte dell'autrice prima di essere pubblicata. Comunque è considerato un grande classico quindi è un libro da leggere
2/5 di meraviglia
Scritto da michela20santiniil 25 novembre 2016 Il testo è incompleto. Questo mi ero sentita dire quando mi stavo informando su questo libro.
Il che è vero, la scrittrice ha un progetto letterario che si basa sulla quinta sinfonia di Beethoven, ma non riesce a concluderne che due parti.
Due parti splendide. Nonostante l'inizio appaia lento, poco scorrevole e quasi inconcludente (non bisogna appunto dimenticarsi che è stato pubblicato postumo ed è incompleto), ciò che segue è un climax per trama, coinvolgimento e coordinazione. Tutto è equilibrato, nulla stona; nessuna descrizione di troppo e nessuna descrizione mancante.
Sul finire della propria vita la Nemirovsky regala ai posteri un capolavoro della meraviglia della storia d'amore circondata dagli orrori della seconda guerra mondiale.
Ikl super capolaVORO
Scritto da Renzoil 13 ottobre 2016 Suite francese é un progetto letterario ambizioso con cui Irene Nemirovsky voleva parlare della seconda guerra mondiale, vivendola giorno per giorno, strutturato in cinque parti (Tempesta in giugno, Dolce, Prigionia, Battaglie, La pace), di cui solo le prime due completate, poichè nel luglio del 1942 fu arresta, in quanto ebrea, e deportata ad Auschwitz, dove morì di febbre tifoide il 17 agosto dello stesso anno. Restano quindi solo di questo poema sinfonico Tempesta in giugno e Dolce, pubblicati postumi in Francia nel 1954, sufficienti però per dare un’idea di ciò che l’autrice voleva rappresentare. Sono entrambi riportati in questa edizione di Adelphi, in cui è possibile cogliere quella continuità che è propria appunto di una Suite. Tempesta in giugno è una serie di quadri con cui si rappresenta il caos magmatico che segue all’invasione della Francia da parte dei tedeschi, mentre Dolce ha più la struttura di un romanzo, con una delicata storia d’amore fra un ufficiale germanico e una signora francese, il cui marito è stato fatto prigioniero. In entrambi i casi, sia pur con motivazioni diverse, ci troviamo di fronte a qualche cosa che trascende il cosiddetto capolavoro, tanto che non riesco a trovarne una definizione, se non quella di super capolavoro. In particola in Tempesta in giugno i vari quadri sono raccordati con una puntualità e una perfezione che oserei definire incredibile; se ci sono dei personaggi emblematici che danno corpo alla narrazione e sullo sfondo troviamo un’umanità impazzita nella fuga, la cura del dettaglio è impressionante, senza che tuttavia venga a costituire un appesantimento che possa nuocere alla lettura. Tutto scorre veloce o lento, a seconda delle circostanze, con descrizioni mirate, con una capacità di ricreare l’atmosfera del momento che consentono a chi legge di vedere le scene, come in un film. A ciò giova indubbiamente uno stile snello e fresco, una frequente nota poetica che smussa, attenua la tensione quel tanto che basta per scorgere gli eventi come una sequenza di fotogrammi. Raramente mi é accaduto di imbattermi in una scrittura così inappuntabile, così concisa e al tempo stesso completa, in una sapiente concatenazione di ritmi senza che vi sia una nota stonata; la sua non è una scrittura, ma La Scrittura, cioè il massimo che ci si possa attendere da un’opera letteraria e se stupiscono e avvincono le trame dei singoli quadri, non si può non porre in rilievo appunto la bellezza di questo stile che da solo attira l’attenzione. Sono non pochi i personaggi principali, la cui psicologia é analizzata approfonditamente e sono, per certi versi, simboli di classi sociali, verso le quali la narratrice dimostra ben poca simpatia, fatta eccezione per il grado più basso della borghesia. Non è infatti un caso se rilucono i coniugi Michaud, modesti impiegati di banca, legati da un tenero e incrollabile amore che li porta a essere totalmente solidali nei momenti dolorosi e nelle piccole e non frequenti gioie della vita; sono minuscole realtà che, tuttavia, nel reggere se stessi finiscono con il reggere l’intera umanità. É quindi solo l’amore - quell’amore che si traduce in un sentimento di totale affetto e condivisione, che è superiore a ogni ricchezza e bramosia di potere - a salvare il mondo, concetto che è sorprendente ove si consideri che Irene Nemirovsky era figlia di uno dei più grandi banchieri dell’epoca, un uomo dalla ricchezza smisurata.
La seconda parte, Dolce, è in un certo senso più convenzionale, con questo lento innamoramento che mai arriverà a un amore reciproco palesemente manifestato, perché troppo grandi sono certe differenze, fra il vincitore e la sconfitta, fra chi, prima di essere uomo, è soldato e colei che, insoddisfatta del marito che si trova in prigionia, non può tradire il suo paese e desidera avere un uomo vero. L’autrice cesella le parole, riesce a rendere perfettamente questi insanabili contrasti che in altre penne sortirebbero ridondanti di retorica, ma che qui invece sono di grande semplicità e naturalezza in quanto propri dell’esistenza.
A qualcuno, come per esempio al sottoscritto, potrà risultare più gradito Tempesta in giugno, ma comunque pure Dolce è un romanzo di assoluto rilievo, una di quelle storie d’amore così realistiche da non sembrare assolutamente frutto di creatività.
Resta da chiedersi come averebbero potuto essere le altre tre parti, ma qui entriamo nel campo delle congetture. Pertanto, l’analisi e il giudizio è forzatamente limitato a queste due prime e mi pare di aver evidenziato abbastanza compiutamente la loro importanza, derivante da valori che non sono solo letterari, ma che si espandono alla storia, alla filosofia e perfino alla sociologia; di ciò che non non ha potuto scrivere, si può dire solo che di sicuro sarebbe stato di estremo interesse.
Dire che il libro sia meritevole di lettura finisce con l’essere un po’ riduttivo; più che consigliarla, credo invece sia mia dovere raccomandarla, lasciandosi trasportare dal ritmo adottato dalla narratrice; per le riflessioni c’è tempo, lasciatele a una indispensabile e ancor più gratificante rilettura.
bello e realistico
Scritto da paolail 18 maggio 2016Questo è il libro più famoso della Nemirovsky, nonostante sia incompiuto. Racconta la guerra dalla parte di chi l'ha vissuta sulla propria pelle, sotto tanti punti di vista. I personaggi sono tutti reali, con i propri pregi e difetti. Come sempre la scrittrice approfondisce in modo eccezionale gli aspetti psicologici di uomini e donne, dipingendo un momento storico doloroso per la Francia, senza cedimenti sentimentali. Sarò di parte ma per me la Nemirovsky è una delle più grandi scrittrici del '900. Il libro è uno dei più belli che abbia mai letto.
Suite francese
Scritto da haddixsuellenqigil 17 maggio 2016 Sono rimasta completamente conquistata dalla scrittura della Nemirovsky: allo stesso tempo precisa e perfetta ma in grado di emozionarti. Ho letto molti libri sulla seconda guerra mondiale, ma questo mi ha permesso di immergermi completamente nell’atmosfera della Francia conquistata dai tedeschi. Mi sembrava quasi di vederle le scene descritte: la fuga precipitosa da Parigi, l’assalto ai treni, la fiumana di gente disperata alla ricerca di cibo e un posto dove dormire. E poi i sentimenti che animano tutte queste persone: poca solidarietà ma molto meschineria provocata forse anche dalla paura.
Nel secondo romanzo invece è tratteggiata benissimo la posizione ambivalente dei francesi verso gli occupanti: soprattutto odio verso il conquistatore, ma anche curiosità e in alcuni casi anche interesse passionale. E i ”crucchi” poi non vengono stereotipati: non sono tutti dei rozzi guerrieri o dei gentiluomini affascinanti, ma persone comuni che si ritrovano coinvolte in una guerra e che hanno a casa loro una famiglia che li aspetta.
Durante la lettura non ho potuto fare a meno di pensare che quando è stato scritto non si sapeva come sarebbe finita la guerra e questo forse aumenta ancora di più l’immedesimazione in personaggi che non sanno a cosa andranno incontro: l’unica cosa che vogliono è la pace, qualunque sia il vincitore e qualunque cosa possa significare.
Un romanzo bellissimo e non si può non pensare a cosa non avrebbe potuto ancora produrre quel talento straordinario della Nemirovsky se non fosse scomparsa così giovane in un campo di concentramento.
Sperenza nonostante la guerra
Scritto da alba.243il 12 maggio 2016Libro toccante, profondo, che fà rivivere le brutture della guerra attraverso le storie. dei personaggi. E' ambientato in epoca nazista, durante l'occupazione tedesca in Francia. Il libro non è mai stato completato, delle cinque parti, l'autrice ne ha finito solo due. Tuttavia resta un romanzo che fà riflettere su tutto ciò che la guerra comporta in termini di rinuncia, sacrifici, paure e morte. Nonostante ciò l'amore supera ogni barriera, infatti nella secondo parte si racconta della storia di amore tra un soldato tedesco e una donna francese, divisi dalla guerra, ma uniti dai loro forti sentimenti.
laFeltrinelli Express - Verona
Scritto da Beatrice il 17 gennaio 2014"Caro amico... non mi dimentichi. Ho scritto molto, saranno opere postume, temo. Ma scrivere fa passare il tempo." Così Irène Némirovsky scriveva poco prima di essere deportata ad Auschwitz.
laFeltrinelli Librerie - Siena
Scritto da Jean Paulil 27 novembre 2012Scrittrice di grande talento ed espressività, ci trascina con passione in un viaggio struggente attraverso quel buio periodo che fu la II guerra mondiale, in una Parigi sconvolta che non perde comunque la sua bellezza.
Dettagli
- GenereNarrativa classica
- Listino:€ 11,00
- Editore:Adelphi
- Collana:Gli Adelphi
- Data uscita:31/10/2012
- Pagine:420
- Formato:Tascabile
- Lingua:Italiano
- EAN:9788845927522