Per sempre mia

Il prologo di questo romanzo è un po' inquietante, ma è ciò che ti spinge ad andare avanti. Ho trovato i primi capitoli leggermente noiosi per via delle troppe descrizioni, ad esempio quando Sasha, la protagonista, si mette a piegare gli asciugamani nella locanda di famiglia, a cui è tornata dopo aver passato dieci anni ad Atlanta. Allora di anni ne aveva solo diciannove, la sua vita sembrava quasi perfetta con un fidanzatino, Cole, il college e il lavoro alla locanda che le piaceva tanto. Poi la sua vita è cambiata, con l'arrivo dello Sposo, un serial killer a cui lei, unica fra tante, riuscì a sfuggire. La scena degli asciugamani, come altre in cui la protagonista fa cose semplici e metodiche, introduce alla sequenza incalzante dei capitoli successivi, dove lo Sposo riappare e cerca ancora lei per finire il "lavoro" ma questa volta Sasha non è da sola.

Jennifer Armentrout si conferma nuovamente un’ottima scelta. Il mio “amore” per questa scrittrice è ormai noto e acquisto i suoi libri (o quanto meno quelli che mi interessano) quasi ad occhi chiusi sperando il meglio e venendo sempre ripagata di più. Per sempre mia non è proprio una novità ma una mezza. Il misto tra suspence e rosa l’avevamo trovato già nella serie “Wait for you” ma “Per sempre mia” si differenza per la crudeltà vera e pura dell’antagonista, di quel che fa e della stessa Armentrout quando ti fa scoprire chi realmente è il cattivo! Giuro di esserci rimasta malissimo! Ma niente spoiler. Concludo sottolineando che ho divorato questo libro in meno di 24h. Non se ne ha mai abbastanza!