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Una trilogia riuscita sia per la storia che per i personaggi. Un mondo di maghi ambiziosi, sprezzanti e crudeli, seppur con qualche esemplare eccezione; demoni terribili, irriverenti ma anche sagaci e leali; organizzazioni segrete di non maghi pronti a rivoltarsi al sopruso. Se proverete a leggerla consiglio anche il prequel L’anello di Salomone.
Una delle saghe più divertenti che abbia mai letto. Tratta delle disavventure di un giovane ed egocentrico mago alle prese con l'irriverente e geniale demone Bartimeus. La storia si sviluppa in una londra moderna dove la magia è all'ordine del giorno e dove i maghi sono per lo più evocatori che assoggettano al loro volere forze maggiori. Se si ama il fantasy non si potrà fare a meno di avere questa trilogia nella propria libreria! un consiglio: leggete le note!
La trilogia di Bartimeus, più che una raccolta di tre distinti volumi, può essere intesa come un'unica storia divisa in tre atti separati da intervalli temporali di 2-3 anni l'uno dall'altro. L'amuleto di Samarcanda è il primo atto e indubbiamente risulta il più meritevole dei 3. Una volta fatta la conoscenza di Bartimeus, sarà difficile smettere di sorridere quando si leggono i suoi capitoli. Nathaniel, il protagonista, si fa voler bene più che altro per la sua debolezza e la voglia di agire che caratterizza sempre chi ha ben poche possibilità di fare qualcosa. L'occhio del Golem si svolge pochi anni dopo il termine delle vicende dell'Amuleto di Samarcanda e nonostante questo molto è cambiato. Nathaniel infatti è diventato un vero e proprio mago per come si comporta e come pensa, riuscendo a rendersi odioso a dispetto del suo ruolo da co-protagonista. C'è stato un punto nel libro anche noiso che ha rallentato la mia lettura. Di positivo c'è la presentazione del personaggio di Kitty e la continua caratterizzazione di Bartimeus, la "stella" della trilogia. La porta di Tolomeo. Sono passati ancora 2-3 anni dall'ultimo atto e Nathaniel è notevolmente cresciuto nella priamide del potere dei maghi. Ora è uno dei ministri più importanti del governo, nonché temuto data la sua potenza e spietatezza. Questo romanzo è sui livelli del primo, però la parte finale ne fa decrescere il valore: avrei assolutamente preferito leggere di più su come Nathaniel abbia deciso di sacrificarsi per salvare Londra dal temibile Nouda; allo stesso modo, la parte di trama di Kitty viene troncata, quì sarebbe stato utile fare svolgere la trama per qualche pagina per avere una fine più "permanente". Solo la parte di Bartimeus si conclude in modo accettabile, con un tocco malinconico davvero emozionante.
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