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Il secondo volume del manga di Keiko Takemiya, "Il poema del vento e degli alberi" si era concluso con l'inizio di un flashback di una certa importanza, ovvero quello riguardante il passato di uno dei due protagonisti, Gilberte. Come ha fatto Gilberte a diventare il precoce dandy decadente e autodistruttivo che abbiamo conosciuto all'inizio di questa storia? O meglio, chi lo ha fatto diventare così? La storia di Gilberte è, come c'era da aspettarsi, una storia di crudeltà, di violenza fisica e psicologica, di abbandono e di corruzione, dove l'amarezza è accresciuta dal fatto che i carnefici non pagano mai il fio delle loro colpe, mentre l'unico a soffrire è un bambino innocente, costretto dai vizi e dal desiderio di vendetta di altri a svendere se stesso e la propria umanità pur di ottenere l'approvazione di qualcuno.
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