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L' ultima battaglia. Roma caput mundi. Nuovo impero
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L' ultima battaglia. Roma caput mundi. Nuovo impero - Andrea Frediani - copertina
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ultima battaglia. Roma caput mundi. Nuovo impero

Descrizione



«Frediani è un grande narratore di battaglie .» - Corrado Augias

I figli di Costantino iniziano presto a farsi la guerra l'un l'altro, e la loro pessima gestione provoca continue rivolte nell'impero, fino alla vittoria di Costanzo II, il primogenito. Questi, per contrastare l'avanzata dei barbari, è costretto ad affidare al giovane cugino Giuliano l'enorme responsabilità di sconfiggere gli invasori. Giuliano, passato alla storia come "l'Apostata" accetta la sfida e si dimostra condottiero capace e intelligente. È un personaggio fuori dal tempo: venera gli dei tradizionali in una società dove il cristianesimo ha ormai permeato tutti gli strati della società e, pur prevalendo nell'inevitabile scontro col cugino, è destinato ad essere travolto dal flusso inarrestabile degli eventi.
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Dettagli

2016
8 settembre 2016
526 p., Rilegato
9788854188587
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Indice


Le prime frasi del romanzo

Costantinopoli, giugno 337 d.C.

Martino Martiniano estrasse la spada dall’addome dello schiavo che si era parato davanti al suo obiettivo, guardò il sangue e i filamenti di intestino che ricoprivano la lama e si rese conto solo in quel momento che era la prima volta.
La prima volta che uccideva un essere umano.
Il suo bersaglio, il prefetto del pretorio Ablabio, fissò terrorizzato l’uomo che, col suo gesto disperato, aveva prolungato solo di qualche istante la sua miserabile vita. Martino sentì intorno a sé i suoi commilitoni ridere. Ridevano delle sue esitazioni o della paura dell’alto dignitario che erano venuti a uccidere?
Un soldato avanzò verso il prefetto puntandogli la spada contro, ma un camerata lo bloccò, dicendogli: «Aspetta. Lasciamolo fare al ragazzino». Poi fece segno a Martino di procedere.
Il giovane sentiva di aver già perso la baldanza che lo aveva spinto a sferrare quasi senza esitare il colpo fatale allo schiavo. Incrociò gli occhi del prefetto e vi vide Cristo. Perché Cristo era in tutti gli uomini, e specialmente in quelli che credevano in Lui. E il prefetto ci credeva, altrimenti il grande Costantino non lo avrebbe collocato al vertice della burocrazia imperiale. Dovette ricordare a se stesso perché era lì e cosa aveva fatto quell’uomo. Doveva recuperare lo spirito di vendetta che lo aveva spinto fino al palazzo del pretorio insieme ai soldati della sua unità. Quella volontà dei militari di farsi giustizia da sé, che li aveva pervasi da quando avevano ricevuto la terribile notizia.
Fece appello a tutti i sentimenti oscuri che, da buon cristiano, aveva tenuto sotto controllo nel corso della sua breve vita, grazie soprattutto ai preziosi insegnamenti della madre, e attese che armassero di nuovo la sua mano. Finalmente strinse l’impugnatura della spada, levò il braccio e avanzò di qualche passo verso la sua vittima, che arretrò fino alla parete. Martino trasse forza dalla vigliaccheria di Ablabio, capace di compiere un misfatto atroce ma non di affrontare con dignità la punizione per le sue colpe, e sferrò il colpo con decisione. La punta della sua lama raggiunse il collo del prefetto, che si aprì in uno squarcio orizzontale da parte a parte, come la bocca di un animale rabbioso che si spalancava.

Conosci l'autore

Andrea Frediani

1963, Roma

Consulente scientifico della rivista «Focus Wars», ha collaborato con numerose riviste specializzate. Con la Newton Compton ha pubblicato, tra gli altri, i saggi "Le grandi battaglie di Roma antica"; "I grandi generali di Roma antica"; I" grandi condottieri che hanno cambiato la storia"; "Le grandi battaglie di Alessandro Magno"; "L’ultima battaglia dell’impero romano" e "Le grandi battaglie tra Greci e Romani. Ha scritto inoltre i libri 101 segreti che hanno fatto grande l’impero romano e 101 battaglie che hanno fatto l’Italia unita, e i romanzi storici 300 guerrieri"; "Jerusalem"; "Un eroe per l’impero romano"; la trilogia "Dictator" ("L’ombra di Cesare", "Il nemico di Cesare" e "Il trionfo di Cesare", quest’ultimo vincitore del Premio...

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