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Il monaco
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Il monaco - Matthew Gregory Lewis - copertina
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monaco

Dettagli

1994
Tascabile
28 marzo 1995
432 p.
Le moine
9788804394877

Valutazioni e recensioni

ANTONIO VARONE
Recensioni: 4/5

Lettura veramente interessante,si capisce fin dalle prime pagine come mai questo libro venne accolto con scandalo alla sua uscita (1798),dimenticato durante l'800' e rivalutato nel 900', ci sono intrighi,stupri,incesti e chi più ne ha più ne metta. Resta comunque lontano dagli insegnamenti contenuti in altri Classici della stessa epoca e di quelle immediatamente successive ma è stata una bellissima lettura. CONSIGLIATO!!!

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Simona Oliva
Recensioni: 4/5

Ambrosio è l’abate più conosciuto di Madrid per la sua integrità e rettitudine: infiamma gli animi con i suoi sermoni, predica le peggiori punizioni divine per i peccatori, quasi non sembra fatto di carne come i comuni mortali. Antonia è una giovane pudica e senza esperienza del mondo, giunta con la madre Elvira a Madrid per implorare una piccola rendita all’erede del nonno, essendo quest’ultimo morto senza dare disposizioni perché la famiglia del figlio ripudiato continuasse a riceverne una. Durante un’affollata predica di padre Ambrosio, accompagnata dalla zia Leonella, Antonia incontra il piacente Lorenzo, che le infiamma il cuore di un sentimento ricambiato. Il giovanotto s’impegna immediatamente a intercedere per lei presso l’amico Ryamond, che casualmente è colui che dovrebbe concedere la rendita all’indigente fanciulla. Ryamond, a sua volta, ha una segreta relazione con la sorella di Lorenzo, Agnes, segregata nel convento di Santa Chiara. La corrispondenza di Agnes, gravida, con l’amato Ryamond, viene scoperta da padre Ambrosio, che sordo alle suppliche della giovane la denuncia alla perfida badessa. La ragazza, trascinata via, maledice l’abate: che possa patire indicibili passioni umane, soccombere a esse e, nel momento della condanna, ricordarsi della giovane che aveva mandato a morte sicura insieme alla sua creatura non ancora nata. La maledizione sortisce il suo effetto quando Ambrosio scopre che Rosario, il confratello a lui più vicino, è in realtà una donna infiltratasi nel convento dei cappuccini perché perdutamente innamorata di lui e della sua incorruttibilità: poco dopo, l’abate cede alle tentazioni della carne, e quello è l’inizio di una discesa verso i crimini più efferati; Ambrosio, infatti, attenterà alla virtù della stessa Antonia, e ben presto si avvicinerà, con l’aiuto della sua complice, alle pratiche più diaboliche. Forse non il re, ma di sicuro Il monaco è uno dei principi del genere gotico, sia cronologicamente che qualitativamente. Possiede infatti tutte le caratteristiche che definiranno il genere: il villain che attenta alla virtù della vergine, la struttura non lineare della storia (nella trama principale s’incastona il lungo racconto della storia di Agnes e Ryamond, in cui a sua volta si dipana il racconto della Suora Sanguinaria), minute rappresentazioni di passioni esecrabili e compiaciute descrizioni di stupri, assassinii, decomposizioni, terribili castighi; vi si trovano bellissime descrizioni di paesaggi e architetture, che com’è tipico del romanticismo riflettono i sentimenti dei personaggi: dirupi e baratri, conventi, castelli, celle, pozzi, passaggi segreti, boschi oscuri e pericolosi; e, naturalmente, c’è l’elemento soprannaturale: pozioni magiche che simulano la morte, ramoscelli fatati di mirto, fantasmi, e persino il diavolo in persona - inizialmente con fattezze seducenti da angelo decaduto, e in seguito nella sua vera forma. Il romanzo è accompagnato da versi e ballate: alcune sono citazioni da note opere precedenti, tra cui alcune di Shakespeare, altre – di valore piuttosto scarso- di opera dell’autore stesso. La prosa, almeno in questa traduzione Oscar Mondadori, è incredibilmente scorrevole se si considera che il romanzo ha più di due secoli: leggibilissima. I contenuti, come si evince, sono molto crudi, anche per i giorni nostri; all’epoca il romanzo fece scandalo per la scabrosità eccessiva persino per il genere gotico, la categoria letteraria per eccellenza in cui poter riversare le istanze represse e il proibito. De Sade stesso, giusto per dare l’idea, lodò Lewis per questa sua opera. Questa edizione Mondadori è seguita da un’interessante postfazione di Samuel Coleridge che, dopo aver esaltato il romanzo, rimprovera (giustamente) a Lewis l’appiattimento psicologico del personaggio principale, che cade quasi immediatamente dalla santità alla diabolicità, ma anche la blasfema critica alla religione che traspare da alcuni passi del romanzo. Consigliato? Certamente, soprattutto se vi piace il genere.

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GIOVANNA CARSUGHI
Recensioni: 3/5

Edizione dettagliata e curata. Il romanzo non mi è piaciuto eccessivamente, soprattutto per la troppo rapida, inaspettata ed incongruente "caduta" nel vizio del protagonista. Un po' antiquato il contenuto e lo stile.

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Matthew Gregory Lewis

(Londra 1775 - Oceano Atlantico 1818) scrittore inglese. Il soprannome gli deriva dal popolarissimo romanzo Il monaco (The monk, 1796), tipico esempio di romanzo gotico, nel quale si combinano elementi soprannaturali, orrore, scene di erotismo e di violenza. L. scrisse racconti in versi (Racconti del terrore, Tales of terror, 1799, e Racconti meravigliosi, Tales of wonder, 1801, una raccolta di ballate a cui collaborò W. Scott) e drammi musicali, ancora di gusto gotico (Il castello degli spettri, The castle spectre, 1798; Adelmorn il fuorilegge, Adelmorn the outlaw, 1801).

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