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Anno edizione: 2010
Anno edizione: 2018
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La scrittura di Sepulveda è fantastica. E' capace di farti sentire partecipe di quel viaggio, quasi come se fossimo di fianco a lui a visitare questa terra e ad ascoltare i racconti della popolazione. Il modo con cui descrive i paesaggi, andando a descrivere ogni minimo dettaglio, non si lascia sfuggire nulla. Un ottimo osservatore.
Uno dei suoi scritti più riusciti. Ha la capacità di far viaggiare con la fantasia in quei posti dell'america del sud.
Sepulveda ha un dono raro. Ha la capacità di osservare, e di cogliere l'Essenza. Non ci sono trame machiavelliche nei suoi romanzi, nulla è scontato, e non c'è ipocrisia. Essi sono il frutto del suo porsi con sguardo limpido e rispettoso di fronte a ciò che gli si para davanti.Che sia il mare, la foresta Amazzonica, una persona a cavallo, Sepulveda coglie la bellezza, la povertà, la semplicità, la verità di ogni cosa o persona che lo attraversano. E nascono libri come questo, che hanno quasi un'aura sacrale, e che lasciano dentro una pace inspiegabile, ma che non è mai stasi emozionale. Gli "Appunti davanti allo Stretto di Magellano" sono preziosi. La storia del "Campionato di Bugie" è assai carina. Affascinanti le figure dell'aviatore Palacios e dello scienziato Kucimavic. Diario di un viaggio, diario di tradizioni, di leggende, di umanità, diario di conoscenza, di natura, di poesia. Dopo aver letto queste pagine, un giorno Jovanotti decide di partire con la bicicletta in spalla e di pedalare, da solo, per la Patagonia, da cui poi è nato il suo libro "Il grande Boh!". Ma la voglia di avventurarsi, dopo aver sfogliato queste 127 pagine, non è venuta solo a lui. Per chi ha voglia di viaggiare, di respirare vento e terra, ma non può per ora che starsene seduto in poltrona, questo libro non può che diventare il suo migliore amico.
Recensioni
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