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Finalista Premio letterario Chianti 2021
«Solitario, scontroso, abitudinario, il commissario Bordelli ha preso il cuore dei suoi lettori. E sembra non volerlo più lasciare». - Corriere della Sera
«Un anno dopo l'altro Marco Vichi ci ha raccontato le storie del commissario Bordelli, dal 1963 al 1970 in questo nono capitolo nel quale il poliziotto "bello e malinconico" va in pensione. Con tutte le domande cui è difficile rispondere, anche per lo scrittore: e ora che cosa succederà?» - Ranieri Polese, la Lettura
Gennaio 1970. Il commissario Bordelli in aprile andrà in pensione, dopo quasi un quarto di secolo in Pubblica Sicurezza, e ancora non sa cosa aspettarsi, non riesce a immaginare come accoglierà questo totale cambiamento. Ma per adesso è in servizio, e il tempo per riflettere e farsi troppe domande non c'è: in una via del centro di Firenze avviene un omicidio brutale. Sarà proprio quel crimine odioso il suo ultimo caso? Ma soprattutto, riuscirà a risolverlo? Lui e il giovane Piras, che nel frattempo è diventato vice commissario, lavorano a stretto contatto, spinti come ogni volta dal senso di giustizia, ma in questa occasione anche dalla intollerabile inutilità di quell'omicidio. Passano i mesi, arriva la primavera, la data del pensionamento si avvicina. La relazione del commissario con la bella Eleonora sembra essere sempre più solida. Non mancherà la cena a casa di Franco Bordelli, dove come d'abitudine ognuno racconterà una storia. Ma una mattina il commissario riceve una telefonata dalla questura... un altro omicidio?Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Io sono sempre più innamorata di questo meraviglioso personaggio creato dalla penna (fantastica, tra l'altro) di Marco Vichi. Anche questo capitolo della storia è splendido, il racconto della cena della combriccola spettacolare, belli i casi e l'insieme è vincente! Adoro!
Come si farebbe senza bordelli
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