La prefazione a "Conversazione nella <<Catedral>>" non dice granché del romanzo, traccia un breve profilo di Vargas Llosa, della sua biografia, forse perché il libro viene innanzitutto da lì, forse perché è arduo dire qualcosa di un libro difficile da pensare e quasi impossibile da scrivere. Volendo si possono riassumerne le vicende, ma di come è scritto cosa si può dire? Ad esempio, una cosa che non avrei mai pensato di dire a proposito di un romanzo sudamericano, cioè che uno a cui piace Faulkner non può non leggere "Conversazione nella <<Catedral>>", per quei dialoghi distanti nel tempo le cui battute si alternano nella stessa pagina, per le sovrapposizioni dei piani narrativi, perché il tempo è sradicato dalla sua successione per diventare innanzitutto luogo, Lima, il Perù degli otto anni di Odria. È tutto sotto gli occhi nello stesso momento, un vortice di realismo, passioni torbide, corruzione, potere, giochi di potere, sottomissione e ribellione. Santiago Zavala, Zavalita, detto il Secco; la sua famiglia; suo padre, uomo d'affari legato alla politica dagli appalti governativi; Zavalita ribelle, da giovane militante nei gruppi universitari comunisti a cronista presso un quotidiano locale, lavori di notte Zavalita; don Cayo, cholo, funzionario governativo, ministro degli interni; e ancora politici, militari, autisti e sgherri, picchiatori e puttane, cameriere domestiche, ballerine e ubriaconi, cantanti in disgrazia, vizi, denaro, povertà, qualcuno che galleggia sempre, qualcuno che affonda sempre, i pochi e i tanti, una storia che si ripete raccontata con passione, senza indignarsi né chiudere gli occhi, senza fermarsi a spiegare nulla, senza che nulla alla fine non sia chiaro. Una cronaca vera.
Conversazione nella «Catedral»
Il romanzo di una città e dei suoi deliri.
Santiago Zavala – giovane giornalista della «Crónica» che tutti chiamano Zavalita – torna a casa dal lavoro e trova la moglie in lacrime: le hanno strappato di mano il cagnolino Batuque. Zavala lo va a riprendere al canile e il destino gli fa trovare, fra i dipendenti di quel luogo che sembra piuttosto un macello, Ambrosio, per molti anni autista di famiglia. Insieme vanno a bere una birra a «La Catedral», sordido locale di periferia, e dal loro dialogo viene fuori un'immagine globale della società di Lima – ma anche peruviana, e latinoamericana – negli anni Cinquanta e Sessanta. Pubblicato nel 1969, Conversazione nella «Catedral» è un romanzo dalla costruzione articolata e travolgente, in cui le inquadrature sono «montate» in successione martellante, come in un film d'azione: un vero e proprio affresco storico.
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Anno edizione:2020
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