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Il ritorno di Rutilio Namaziano è il resoconto di un viaggio di addio a un mondo felice. L’autore è costretto dalle invasioni visigotiche ad abbandonare Roma, centro dell’universo civile e suo personale, per ritornare nella Gallia Narbonese, sua terra d’origine, a far fronte ai danni delle scorrerie barbariche. E’ inverno (del 415 o del 417); ma poiché strade e ponti sono in rovina, Rutilio parte per mare. A piccole tappe risale lungo un’Italia che sembra in bilico fra due mondi: i lacerti di una gloria strappata (ruderi, città abbandonate, fortune di amici andate a rotoli) e la vitalità rivoluzionaria di nuovi stili di vita (il cristianesimo, i monaci). Questo addio, sentito come un esilio, nella sua galleria di persone, luoghi, ricordi mitologici e antiquari, circostanze politiche e ideologiche, ricapitola un’era. E così, minuto diario di episodi di viaggio e di commenti, poemetto rivolto in primo luogo a una cerchia di amici, assume involontariamente una dimensione epocale. Edizione con testo a fronte. A cura di Alessandro Fo.
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