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L'amore sconcerta. Ecco perché ha perfettamente senso
Ci sono libri - anche grandi libri - che si ricordano magari per la storia, o i personaggi, o le atmosfere. Poi ce ne sono altri, più rari e sfuggenti, che all'universo parallelo della letteratura arrivano in un modo diverso - curvando lo spaziotempo della narrazione per portarci in una scena che, al di fuori delle loro pagine, sembra non voler esistere. Ad esempio in una grande villa nella campagna inglese del 1950, dove Coral, che al mondo non ha più nulla e nessuno, arriva per assistere la padrona di casa, mentre il figlio di lei, il maggiore Clement Hart, cerca di guarire dalle ferite che gli ha lasciato la guerra. In quelle stanze buie, gelide e spettrali, Coral e Clement arrivano in brevi momenti, con le parole, quasi a toccarsi. Ma ogni volta, dalla caligine che si insinua ovunque, qualcosa - un anello rubato, un inquietante gioco infantile, un misterioso profumo di fiori - si materializza, costringendo il desiderio e il bisogno ad assumere una forma meno categorica dell'amore. È l'inizio di un viaggio lieve, doloroso e imprevedibile, difficile da raccontare e impossibile da dimenticare. Che Peter Cameron ci invita a intraprendere con una sola promessa, quella di guidarci, per minuscoli slittamenti delle emozioni, a un finale che non ci aspetteremmo - e di farci sentire improvvisamente molto vicini «al cuore dorato e incandescente dell'universo».Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'infermiera privata Coral si trasferisce a villa Hart per prendersi cura della morente padrona di casa. Con lei, vivono suo figlio, il maggiore Hart, provato dalle ferite di guerra e la governante. È un romanzo di formazione della protagonista, che porta il peso di un passato complicato e di un futuro incerto, con qualche riferimento poliziesco e un gran finale inaspettato. Cameron riesce a descrivere perfettamente le sfaccettature, anche contrastanti, del carattere dei protagonisti: Coral è sempre insicura su come comportarsi, a volte segue dei consigli sbagliati ed è impacciata; al tempo stesso, però, ha una grande forza che le consente di prestare soccorso a chi ne ha bisogno. È un romanzo che si divora, da leggere tutto d'un fiato.
Lo stile è sempre quello, inconfondibile. Stavolta però c'è qualche ingrediente in meno, che Cameron ha scordato. Manca quell'eleganza tipica dei suoi altri romanzi, sospesi nel tempo. Qui i personaggi appaiono grotteschi, evidentemente incapaci di prendere in mano il proprio destino, divorati e svuotati dentro dal malessere. A tratti ho poi provato una forte antipatia per Coral, il personaggio principale. Non me la sento comunque di additarlo come un brutto libro, ma finora è il meno bello tra i romanzi usciti dalla penna di Cameron.
Scrittura profonda e scorrevole, Bel libro da consigliare
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