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Anno edizione: 2007
Anno edizione: 2018
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Indice
Pura vita
Domenica alle nove e mezza di sera il telefono
suona
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Ho comprato questo libro in un mercatino, cosa non particolarmente insolita per me. Il primo libro di Andrea De Carlo che ho letto, non senza pregiudizi iniziali, ma poi tutto d’un fiato. Perché è il viaggio che forse ciascuno di noi avrebbe voluto fare con un padre piuttosto assente e piuttosto preso dal suo lavoro e dalla sua vita. Perché un viaggio è forse il momento più “giusto” per farsi domande e cercarne le risposte. Lui è un padre, pieno di “resistenze” ma anche di meccanismi mentali così strani e giusti da lasciarti a bocca aperta. Lei una ragazzina, una figlia introversa, che conosce poco quell’uomo, ma invece di esserne intimorita è pronta a conoscerlo ed a sorprenderlo. Lui porta con sé domande e una relazione in fase di definizione, lei la sua musica ed un libro pronti ad essere messi da parte non appena quel viaggio si trasforma in “percorso”. Perché un viaggio alla fine, indipendentemente dalla meta è anche un po’ un viaggio dentro se stessi. Mah…non so, è che alla fine questo libro mi ha fatto pensare a tutti quei legami che riempiono la nostra vita e che consideriamo imperfetti…mentre poi sono proprio questi stessi a farci sentire vivi! “E il loro viaggio insieme è già quasi finito, a parte qualche centinaio di chilometri che tra un giorno cominceranno a essere un ricordo destinato a perdersi in una sovrapposizione di mille altri ritorni e partenze, collegamenti neutri di asfalto e guard-rail tra un punto e un altro. Lui si gira a guardarla a intervalli, e pensa a quanti errori ha fatto rispetto a lei e rispetto a M. e rispetto alle altre donne della sua vita e rispetto ai suoi amici e parenti e conoscenti e animali e luoghi e lavori e rispetto alla vita in generale. Poi pensa che il filo così imperfetto che c’è tra loro è forse la cosa più sorprendente che gli sia capitata. Non sa come si modificherà nel tempo; ma pensa che è una delle pochissime indicazioni certe che riuscirebbe a dare, se qualcuno gli chiedesse il senso della strada che ha fatto fin qui.”
Recensioni
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