Tra me e il mondo

Il libro è una lunga lettera scritta da un padre al proprio figlio per cercare di spiegargli cosa vuol dire essere neri negli USA. Ne emerge il quadro di un paese che non ha risolto le sue contraddizioni e la cui cultura affonda le radici nel pregiudizio razziale. La rilettura della storia, dallo schiavismo alle Pantere Nere fino ai giorni nostri, è precisa e partecipata e non lascia molto spazio a dubbi di sorta. Una scrittura intima, dato il destinatario, equilibrata nell'analisi e nei toni ma fermissima nel denunciare le violenze e le discriminazioni a vari livelli. Un'opera non banale, sorretta da una riflessione personale che sfocia inevitabilmente nel sociale e nell'universale. Molto interessante anche se a tratti un po' ripetitiva.

Il titolo della recensione dice tutto. Penso che a volte dobbiamo mettere da parte il nostro mondo e cercare di capire quanto più possibile quello degli altri e questo libro è un'occasione d'oro per farlo

È una lettera struggente, piena d'amore e paura, scombussolante ma bellissima. Spesso le persone non comprendono la gravità della situazione finché non gli viene sbattuta in faccia. Bene, addentrarsi nelle parole di Ta-Nehisi Coates è stato "sentire" (tra virgolette perché quando si tratta di esperienze così forti che non viviamo essendo lontane dalla nostra realtà non riusciamo a comprendere a fondo) sulla propria pelle la vergogna, il dolore, la rabbia, la gioia sommessa e infine l'orgoglio di vivere in un corpo dalla pelle più scura della mia in un mondo che sembra porre continuamente ostacoli tra George Floyd, Ahmaud Arbery, Prince Jones Jr., Michael Brown tanti altri e se stesso.