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Anno edizione: 2011
Anno edizione: 2023
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Gli uomini, mi ricordo d'averlo letto in non so che libro dove c'era solo questo di buono, gli uomini sono tutti condannati a morte con rinvio indefinito. Che cosa c'è dunque di tanto diverso nella mia situazione?
Un uomo sta per essere privato del suo unico bene, della sua stessa vita. Nella sua mente incredula e atterrita si consuma lenta e inesorabile l'attesa, scandita dal ritmo ossessivo, martellante degli ultimi pensieri. L'angoscia cresce, di minuto in minuto, e la coscienza della colpa si infrange di fronte all'oscenità abominevole della folla che pretende, urlante, il suo spettacolo capitale. È con questa sorta di lucidissima e appassionata perorazione letteraria a favore dell'abolizione della pena di morte, pubblicata nell'ultimo anno della monarchia dei Borbone, che Victor Hugo, all'età di ventisette anni, prese posizione in difesa dei diritti inalienabili dell'uomo e innanzitutto di quello alla vita. Introduzione di Arnaldo Colasanti.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
La condanna lucida e drammatica di un sistema logoro e inceppato come quello della giustizia francese agli occhi di V. Hugo, il quale affonda le sue critiche per mezzo d'una storia, ossia quella d'una delle dirette vittime di questa istituzione, rea di arrogarsi il potere di uccidere, senza consultarsi circa le responsabilità che esso implica, sia verso le vite dei prigionieri condannati che verso le loro famiglie, inermi a un sistema che si proclama a favore del popolo. L'incoerenza della pena capitale nelle società moderne è lo spunto che porta Hugo a scrivere questa storia, ispirata ai molteplici casi simili e comuni per l'epoca. Caposaldo della letteratura francese e afflato per coloro che si batteranno ancora a lungo per l'abolizione della pena di morte. Tragico e commovente, consigliato.
Da quando è caduta la sentenza, la sua mente è terrorizzata all'idea. Del suo nome e del suo crimine, noi lettori non sappiamo nulla. Lui aspetta, impotente, riflette e ci sconvolge il panico di un individuo che grida la sua umanità e la sua voglia di vivere. Con questo breve romanzo, Hugo scrive un d'accusa spietato contro un'istituzione cieca, che si chiama Giustizia.
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