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Anno edizione: 2014
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Questo scritto incompiuto di Capek si pone a metà tra l'inchiesta e il romanzo filosofico. Raccoglie i giudizi - immancabilmente parziali - sul "compositore" Foltyn da parte di chi lo ha conosciuto. Presto ci rendiamo conto che è un bugiardo, la cui sola vera qualità è forse l'amore per la musica, ma. Quando deciderà di scrivere un'opera, farà un miserevole pastiche. Nella testimonianza che termina la parte di testo scritta da Capek, sono riportate le parole del signor Trojan, attraverso cui si esprimono delle meravigliose idee sulla concezione dell'arte. Già solo questo capitoletto vale la lettura del testo. Commovente - almeno per me - la parte di testo scritta dalla moglie (attrice, lei morirà oltre vent'anni dopo, mentre recitava a teatro proprio un'opera del marito), dove costei riporta fatti biografici e pensieri del marito su come questa opera andava portata avanti. Foltyn riuscirà infine a "comporre" la sua opera ma di lì a poco la sua vita si esaurirà, nella tremenda certezza che tutto ciò che ha fatto era sbagliato. Il testo si avvcina, come già detto, al romanzo filosofico, genere non molto gettonato, ma nel quale l'autore ceco ha dato almeno altri tre saggi di profonda competenza: "Hordubal", "Il meteorite" e "Una vita ordinaria". "La vita e l'opera del compositore Foltyn" ha in sé anche l'elemento "poliziesco" della testimonianza, che rimanda ai "Racconti dall'una e dall'altra tasca". Un testo che può senza dubbio non piacere, forse un po' misero se confrontato alla già menzionata trilogia di Capek, ma sicuramente interessante per chi, come me, ama questo autore. Impagabili le parole della Scheinpflugová, dalle quali emerge la quotidianità e il pensiero dell'uomo dietro questo testo, una persona che letteralmente fino alla fine - l'ultimo suo articolo su "Lidové noviny" è stato pubblicato il giorno della sua morte - ha lottato per i suoi ideali e con essi è sempre stato coerente.
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