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La lingua geniale. 9 ragioni per amare il greco
Lo sappiamo tutti: la prima reazione davanti a un testo in greco antico spazia dalla paralisi al terrore puro.
Ho scelto nove ragioni per amare e per raccontare ciò che il greco sa dire in modo unico, speciale, diverso da ogni altra lingua – e sì, per spazzar via ogni paura trasformandola forse in passione.
"Innanzitutto questo libro parla di amore: il greco antico è stata la storia più lunga e bella della mia vita. Non importa che sappiate il greco oppure no. Se sì, vi svelerò particolarità di cui al liceo nessuno vi ha parlato, mentre vi tormentavano tra declinazioni e paradigmi. Se no, ma state cominciando a studiarlo, ancora meglio. La vostra curiosità sarà una pagina bianca da riempire. Per tutti, questa lingua nasconde modi di dire che vi faranno sentire a casa, permettendovi di esprimere parole o concetti ai quali pensate ogni giorno, ma che proprio non si possono dire in italiano. Ad esempio, i numeri delle parole erano tre, singolare, plurale e duale - due per gli occhi, due per gli amanti; esisteva un modo verbale per esprimere il desiderio, l'ottativo, e non esisteva il futuro. Insomma, il greco antico era un modo di vedere il mondo, un modo ancora e soprattutto oggi utile e geniale. Non sono previsti esami né compiti in classe: se alla fine della lettura sarò riuscita a coinvolgervi e a rispondere a domande che mai vi eravate posti, se finalmente avrete capito la ragione di tante ore di studio, avrò raggiunto il mio obiettivo."
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Edizione:20
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Otimo libro - sostanziale differenza con tanti libri attuali il cui contenuto è insignificante
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DELIA DIFONZO 14 maggio 2018
Leggere questo interessante libro sulla lingua greca è stato come affrontare un viaggio a ritroso nel mio passato liceale. So per certo che mai mi soffermai a riflettere sul greco, mi lasciai invece incantare dallo sconosciuto alfabeto e dagli strani suoni e accenti - il circonflesso era indubbiamente quello più insolito - e subii il fascino di una letteratura che tanto parlava anche all'uomo moderno, fascino che non mi avrebbe sedotto se non mi fosse stato svelato da un ottimo professore, il quale non si stancava mai di ripetere: "Non sono gli antichi ad essere moderni, siamo noi moderni ad essere antichi", volendo con ciò sottolineare le nostre origini e le stratificazioni secolari che ci portiamo, inconsapevolmente, addosso. Leggendo questo libro, ho razionalizzato il greco, ho ricordato, ho sorriso a volte. Trovo però che il limite di questo libro, da qui le tre stelle soltanto, sia quello di parlare per lo più a chi il greco antico ha studiato, perché ci sono così tanti dettagli specialistici, che mi sembra molto difficile un "non addetto ai lavori" possa comprendere. Quindi non è un testo divulgativo, ma un testo per iniziati. A parte questo, è stato bello tornare indietro e riscoprire quello che io ancora oggi considero una sorta di privilegio: aver studiato il greco antico.
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