Il maiale. Storia di un cugino poco amato - Michel Pastoureau - copertina
Il maiale. Storia di un cugino poco amato - Michel Pastoureau - copertina
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Letteratura: Francia
Il maiale. Storia di un cugino poco amato
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Descrizione


"Del maiale non si butta via niente": raramente proverbio è così vero. Da quando l'uomo ha iniziato ad addomesticarlo, tra il VII e il VI millennio a.C, il maiale si è rivelato una preziosa fonte di ricchezza: la sua carne è sinonimo di scorpacciata, il suo sangue e le budella sono usate per sanguinacci e salsicce, il grasso per le candele, la pelle e i tendini per fare corde di strumenti musicali, le setole spazzole e pennelli. Ciononostante, nel corso dei secoli il maiale ha conosciuto alterne fortune, che lo hanno visto animale degno di essere sacrificato agli dei in Egitto e in Grecia, trasformato poi in simbolo di lussuria per colpa del manto rosa che lo fa sembrare nudo e addirittura condannato davanti a tribunali in piena regola con l'accusa di infanticidio. Un destino di alti e bassi, quello di questo nostro "cugino poco amato", che attraverso lo sguardo di Michel Pastoureau diventa lo specchio della mutevole storia culturale e sociale dell'uomo, una riflessione colta e prosaica su un rapporto ambivalente e sempre passionale tra noi e l'animale biologicamente a noi più affine, a cui è sempre più legata la nostra sopravvivenza.

Dettagli

30 ottobre 2014
160 p., Brossura
Le cochon: histoire d'un cousin mal aimé
9788868332150

Valutazioni e recensioni

  • LuigiAmendola
    Saggio dotto sul porco nei millenni

    Le culture mediterranee ed europee continentali per secoli e millenni hanno fatto ricorso al maiale per la loro sopravvivenza. Animale dalle sorti alterne, tanto amato quanto odiato: cibo votivo e bestia impura. Col consueto spirito del dotto compilatore, Pastoureau ci guida in un lungo viaggio attraverso le epoche, iniziato circa novemila anni fa con la domesticazione dei suini e che oggi li vede protagonisti e donatori negli xenotrapianti. Un capitolo imprescindibile della storia umana, fatto di miti, leggende, false credenze, figure sociali dedicate e interessanti aneddoti: come quella volta che l'erede al trono di Francia morì cadendo da cavallo in seguito all'impatto con un maiale errante, acquisendo il triste epiteto di <i>Rex Philippus a porco interfectus</i>. Un saggio che si basa su fonti prettamente centroeuropee ma che nonostante ciò risulta una gradevole e interessante lettura.

  • BUONO!

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Foto di Michel Pastoureau

Michel Pastoureau

1947, Parigi

Michel Pastoureau è storico, antropologo e saggista, conosciuto soprattutto come storico del colore. Autore di numerosi saggi di araldica, numismatica, sigillografia, ha svolto estese ricerche su bestiari e simboli medievali. Studia archivistica presso l’École nationale des chartes e lavora al Cabinet des medailles della Bibliothèque nationale de France. Dirige l'École pratique des hautes études, presso cui è titolare della cattedra di Storia della simbologia medievale. È inoltre membro dell’Académie internationale d'héraldique. Nel 2010 con il saggio I colori dei nostri ricordi ha vinto il Prix Médicis. Tra le pubblicazioni per Einaudi: L'orso. Storia di un re decaduto (2008), Bestiari...

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