Mammut - Antonio Pennacchi - copertina
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Letteratura: Italia
Mammut
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Descrizione


Un romanzo che dopo molti anni conserva ancora intatta la sua forza, la sua illuminante sagacia, e quella capacità, che è tipica solo dei classici, di essere esemplare.

Benassa è lo storico, coriaceo rappresentante sindacale dei lavoratori alla Supercavi di Latina- Borgo Piave. La tuta blu sull’anima, la trattativa nel sangue, era il terrore di ogni direttore del personale. Tutti i comunicati che emetteva il Consiglio di fabbrica, li componeva lui di notte. Ed erano poemi. “Mazzate a rotta di collo sull’Azienda e su tutti i Dirigenti. Come movevano una paglia, lui li tartassava sopra la bacheca.” Sapeva fare solo quello. E solo quello aveva sempre fatto. Per anni ha guidato le lotte dei compagni, tra cortei e blocchi stradali, picchetti e occupazioni, conquiste e delusioni, ma ora che bisogna combattere l’ultima decisiva battaglia sindacale, la gloriosa azione collettiva per tenere la fabbrica aperta e sul mercato, Benassa è stanco. Sul punto di mollare. O forse no.
Dopo un’occupazione epica della centrale nucleare di Latina, in due giorni di febbrile clausura nel sepolcro dello stabilimento, Benassa cerca di spiegare ai propri compagni le sue ragioni. Perché dopo vent’anni spesi a lottare per loro sta per cedere alle richieste del capo del personale? Perché è sul punto di accettare di essere pagato per stare fuori dalla fabbrica?
Questo è il primo libro di Antonio Pennacchi, il suo romanzo d’esordio, una grande epopea operaia scritta nel 1987, quando era lui pure come Benassa operaio in Fulgorcavi, e il suo eccentrico talento doveva vedersela coi turni di notte alle coniche e alle bicoppiatrici. Con il suo stile ribaldo, insieme ironico e drammatico, racconta una storia di fabbrica e di conflitti sindacali, di un tempo in cui gli operai erano davvero “uno per tutti e tutti per uno” e tra i capannoni della Fulgorcavi/Supercavi si alternavano la rivolta radicale e la solidarietà più accorata, l’odio per il lavoro organizzato e l’orgoglio per la potenza delle macchine.
Nel frattempo quella classe operaia “che doveva fare la rivoluzione”, e che invece si è avviata inesorabilmente all’estinzione, proprio come i mammut nella preistoria, è tornata a farsi vedere e sentire. Colpo di coda, canto del cigno? O rinascita, riscossa? Come si dice, ai posteri...

Dettagli

15 febbraio 2011
187 p., Rilegato
9788804610717

Valutazioni e recensioni

  • Manuel

    Interessante per vivere il periodo storico e determinate dinamiche nelle fabbriche.

  • BARBARA ZANELLI

    Questo libro mi ha colpito per due motivi: il primo è che mi piace l’idea che ad un certo punto sia possibile cambiare vita anche quando tutto intorno a te dice che sei fuori tempo massimo. Un operaio che sulla scia di una cassa integrazione pensa di iscriversi all’Università fa bene al cuore. Il secondo è che non è facile trovare un libro che parla della fabbrica e delle vite di chi ci va tutti i giorni; per di più scritto da chi ne ha avuto esperienza diretta per anni. La lettura del libro è consigliabile a chi non ci ha mai messo piede e non ha idea di come possa essere. La fabbrica del libro è un po’ come un purgatorio; ma purtroppo per alcuni può diventare un vero e proprio inferno. In particolare modo per gli operai, magari per quelli stranieri, magari per quelli che stanno in piccole aziende dove il padrone fa il padrone e neanche si sa il significato della parola sindacato, perché in quelle realtà non si è mai vista neanche l'ombra di un sindacalista. Rimango in attesa di un ex manager o imprenditore che racconti una storia come questa dal suo punto di vista.

Conosci l'autore

Foto di Antonio Pennacchi

Antonio Pennacchi

1950, Latina

Operaio in fabbrica a turni di notte fino a cinquant'anni, ha pubblicato tre romanzi con Donzelli: Mammut (1994), Palude (1995) e Una nuvola rossa (1998). Per Mondadori ha pubblicato Il fasciocomunista (2003, premio Napoli) da cui è stato tratto il film Mio fratello è figlio unico e Shaw 150. Storie di fabbrica e dintorni (2006). È autore anche di Fascio e martello. Viaggio per le città del Duce (Laterza 2008). Nel 2010 ha vinto il Premio Strega con il romanzo Canale Mussolini edito da Mondadori, che nel 2011 ha ripubblicato anche il suo romanzo d'esordio, Mammut. Sempre per Mondadori esce nel 2015 Canale Mussolini. Parte seconda.Ha collaborato a «Limes»; suoi scritti sono apparsi su «Nuovi Argomenti», «Micromega» e...

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