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Anno edizione: 2006
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Nadeem Aslam, con il suo "Mappe per amanti smarriti" guida sapientemente il lettore in un breve ma dettagliato ed appassionante viaggio all'interno di una comunità pakistana in una piccola cittadina inglese.Sullo sfondo della comunità un giallo prende forma:Jugnu, un entomologo e la sua amante-convivente Chanda sono stati barbaramente assassinati a causa della loro relazione, giudicata intollerabile e peccaminosa agli occhi della legge islamica. La vicenda offre allo scrittore l'opportunità di mostrare in tutta la loro drammaticità, una serie di situazioni che condizionano la vita della comunità di emigrati pakistani. Uno degli aspetti più evidenti, oltre a quello sempre presente, di tutte le prescrizioni religiose islamiche più o meno rispettate dai membri di tale comunità, è quello dello "sradicamento" dalla terra d'origine e di conseguenza della convinzione che mai ci potrà essere una forma di adattamento al nuovo ambiente.L'occidente è percepito come una minaccia e l'amore e i sentimenti non riescono a liberarsi dalle catene delle convenzioni religiose e sociali, elementi coincidenti nella cultura islamica. La comunità, soprattutto quella parte composta dalle vecchie generazioni, tenta disperatamente di mantenere vive le proprie tradizioni culturali ma entra inevitabilmente in conflitto con le nuove generazioni. Queste dal canto loro, potendosi confrontare con l'occidente giudicano le pratiche dell'Islam lesive della persona umana.Il contrasto è inevitabile ma è anche indicativo del cambiamento che timidamente si sta facendo strada in una società dove trovano ancora posto esorcismi dai djin, omicidi nel nome di Allah e pregiudizi nei rapporti uomo-donna.
E'rimasto a lungo sul comodino, per potermi immergere ogni sera, un capitolo alla volta, nell'atmosfera creata dall'arte letteraria di questo sorprendente scrittore. Un libro che meraviglia, sia per lo stile, le descrizioni e riflessioni,che per la caratterizzazione acuta, profonda e sincera dei personaggi. Aslam dimostra maestria nel proporci percezioni sensoriali ed emotive, nello svelare l'intimità più inconfessabile e scomoda da ammettere persino a se stessi, con un ritmo coinvolgente che induce a compatire, nel senso di patire insieme, i limiti dell'esistenza umana, senza alcuna ipocrisia o indulgenza. La trama ricorda il lavoro di un fine artigiano, che intagli con delicata armonia un legno giovane e pregiato, dal quale ad ogni morbido colpo si sprigioni un fresco e sensuale profumo di fiori bianchi. Un libro da leggere, e rileggere. Per “provare piacere”, emotivo ed intellettuale. Vera letteratura. Uno scrittore, finalmente.
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