Intrigante la storia di questo diario, ritrovato ad Auschwitz nel 1945, conservato per oltre cinquant’anni tra gli oggetti del medico militare dell’Armata Rossa che lo aveva raccolto, pubblicato dopo un lavoro minuzioso di controllo dell’autenticità, di traduzione, di integrazione. Ancor più intrigante il fatto che non si sappia nulla (anzi, non si sia riusciti a sapere nulla, nonostante le numerose ricerche) di Rywka Lipszyc, l’adolescente autrice di questo diario che ci racconta, con naturalezza, ma anche con qualche ripetizione, la sua vita nel ghetto di Lód? dall’ottobre del 1943 all’aprile del 1944, le sue sofferenze, i suoi dubbi esistenziali. Il diario è una testimonianza interessante, storicamente importante; trovo che ciò che lo accompagna (prefazione, introduzione, saggi e contributi dei familiari) sia ripetitivo e non del tutto necessario: consiglio di leggere il diario, saltando l’introduzione, per entrare direttamente in rapporto con Rywka e comprendere meglio la sua esperienza e il suo particolare modo di affrontare la vita.
La memoria dei fiori. Il diario di Lipszyc Rywka. La vera storia di una bambina ebrea del ghetto di Lódz
È l'aprile del 1944, l'ultima neve del lungo inverno polacco attanaglia ancora le vie del ghetto di Lódz: i fiocchi candidi scendono sulle nere e informi divise degli operai ebrei che lavorano per i nazisti. Ma c'è un fragile fiore che, in questo paesaggio desolato, con tutta la forza cerca di sbocciare. Rywka Lipszyc ha solo quattordici anni. Ogni giorno deve farsi strada tra le recinzioni di filo spinato, incalzata dalle armi dei soldati e dagli ululati laceranti dei cani. Dopo la morte dei genitori, è lei a prendersi cura della sorellina Cipka. La sua città, la casa che tanto amava, gli amici di scuola, sono ormai un pallido ricordo; al loro posto ci sono il lavoro, il freddo, la fame, gli orrori del ghetto e della segregazione. In mano Rywka stringe l'unica cosa che è rimasta veramente sua: il suo diario, l'unica illusione di speranza e di salvezza da un nemico che, semplicemente, vuole che il suo popolo smetta di esistere. In queste commoventi pagine prende vita il ritratto di una bambina costretta ad affrontare l'impossibile compito di diventare donna in un mondo dominato dalla violenza e dall'ingiustizia. Ma Rywka deve resistere. Per sé, per la sua famiglia, per le tante persone che, a rischio della loro stessa vita, ogni giorno le offrono aiuto. E l'unico modo per resistere è non smettere di sognare: la libertà per sé e per Cipka, una casa, un piccolo studio avvolto dall'ombra della sera, una penna, qualche foglio bianco per coltivare la sua più grande passione, la scrittura.
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Traduttore:
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Edizione:2
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Anno edizione:2016
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