non si parla molto di come un uomo abbia anche lui voglia di diventare genitore, e questo libro ci permette di trarre qualche riflessione in più. è scorrevole e leggero. lo consiglio
Mi chiamo Marcello Mastroianni (ma non sono lui)
Una dramedy divertentissima sul coraggio di seguire i propri disastrosi desideri. Una riflessione originale, sincera e profonda sul senso di diventare padre. Si chiama Marcello Mastroianni, come l'attore, ma la sua vita non ha granché di spettacolare. Ha quarant'anni, un aspetto ordinario, un lavoro che non ha scelto e che non lo appaga, una relazione che… Be', la relazione, almeno, è quella giusta: Alessia è vulcanica, creativa, sicura di sé, e il fatto che non possa avere figli per una malformazione uterina a Marcello non è mai pesato. Eppure, quando è solo e nessuno lo vede, bazzica un gruppo Facebook dal nome rivelatore: Aspiranti genitori. Prima per scherzo, poi per curiosità e, infine, per un oscuro ma irrefrenabile bisogno. Perché la mancata paternità, da tranquilla consapevolezza, è diventata un pensiero fisso, anzi un'ossessione. E il desiderio di un figlio si è gradualmente imposto su qualunque altra volontà. Finché una sera, reduce da una tremenda cena di famiglia dove la sorella di Alessia ha rivelato di essere incinta per la seconda volta, Marcello legge sul gruppo un annuncio un po' particolare: è una richiesta probabilmente illegale, di certo folle, quelle stravaganze che si trovano in rete ma che è bene dimenticare subito. Invece, senza riflettere, senza volerlo, senza davvero decidere, Marcello risponde. È l'inizio di un turbine di eventi rocamboleschi e surreali che, come una valanga, travolgeranno ogni sua certezza. E, per la prima volta, lo porteranno ad ascoltare davvero sé stesso.
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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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fabiana85 12 luglio 2024leggero ma riflessivo
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takit 15 febbraio 2024Gran bell'esordio
Libro molto bello che offre molti spunti di riflessione, il tutto con uno stile bello e scorrevole. La genitorialità, o la mancanza di questa, vista dal punto di vista maschile è una cosa che in pochi trattano. E Armando Festa lo fa con garbo ed eleganza, utilizzando un tono divertente e solo apparentemente leggero. Si toccano tanti temi oltre alla paternità. Vita di coppia, insoddisfazione sul lavoro, rapporti con i genitori, aspirazioni frustrate. La lettura scorre veloce mentre il protagonista viene travolto dalle sue scelte fino alla risoluzione finale che ci invita ad ulteriori riflessioni. Personalmente ho apprezzato molto i tanti riferimenti cinematografici. Un libro che consiglio a tutti. P.S. “Mia madre mi trattava come Gesù Bambino con un’aspettativa di vita molto maggiore” è diventata una delle mia battute preferite.
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