Un classico su cultura e usanze dei Paesi dell'Estremo Oriente. Marco Polo, in viaggio verso la Cina e i Paesi limitrofi col padre e lo zio verso la fine del 1200, visita innumerevoli luoghi e descrive con dovizia di particolari le caratteristiche delle popolazioni locali considerando fattori alimentari, religiosi, socio-economici, meteorologici, storico, geopolitici, ecc. È il primo vero trattato che avvicina Oriente e Occidente e che permette ad ambo le parti di conoscersi a vicenda: grazie ai circa venticinque anni trascorsi in quei luoghi, Marco Polo riesce ad ottenere la fiducia del Gran Khan e a diventare suo consigliere e ambasciatore, accrescendo il suo bagaglio di conoscenze ed esperienze. Un saggio storico-geografico di inestimabile valore, che spiega, anche grazie alle duemila note a pié di pagina, come tanti elementi esotici di circa ottocento anni fa siano stati integrati e utilizzati nelle società occidentali odierne.
Il Milione. La descrizione dettagliata del mondo
Il Milione di Marco Polo è un classico della letteratura universale fatto di molti libri. Libro di viaggio e di avventure, reportage su usi e costumi di paesi misteriosi e leggendari, rassegna antropologica che misura tutte le differenze dei comportamenti umani, dalla civiltà più raffinata, saggia e sfarzosa, alla barbarie appena uscita dalla primordialità bestiale e ad essa ancora contigua. Tutte queste tonalità e oscillazioni, questi sbalzi che attirano l’occhio di Marco Polo (e quindi del lettore) da un fatto meraviglioso all’altro si susseguono con tale incisiva rapidità, con tale fulminea concentrazione della narrazione, che è proprio questa palpitante densità a produrre nel lettore quella famosa e insuperata sensazione di meraviglia, di stupore, di incanto – non meno delle fiabe delle Mille e una notte – che, fin dal medioevo, colpisce immediatamente chi ne sfogli le pagine. Nel Milione l’Occidente ha trovato uno dei suoi più ricchi giacimenti di storie, di moralità, di tipi psicologici, di veri e propri eroi: uno su tutti, Qubilai Qa’an, l’imperatore mongolo dal palazzo più bello del mondo, che rinascerà nella nostra cultura in varie incarnazioni, dal visionario poema di Coleridge all’imprescindibile Citizen Kane di Orson Welles. Per questa nuova traduzione ci si è attenuti al codice parigino fr. 1116, considerato dagli studiosi il più puro, il più vicino a ciò che effettivamente Marco dettò a Rustichello.
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Anno edizione:2024
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Luigi 08 agosto 2025Ponte tra Oriente ed Occidente
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