Do 5 a questo saggio, discreto, per rispondere alla recensione precedente, che si caratterizza per un piatto e presuntuoso pseudoscientismo, infarcito - in modo alquanto ridicolo e patetico - del lessico tipico degli intellettualoidi da strapazzo di stampo neoliberale che continuano ad ammorbare l'Occidente pur essendo culturalmente e politicamente finiti.
Il modello Cina. Meritocrazia politica e limiti della democrazia
Gli occidentali sono abituati a dividere il mondo politico tra "buoni" - i governi democratici - e "cattivi" - i regimi autoritari. Eppure, nella Cina degli ultimi trent'anni, è emerso con forza un modello diverso, difficile da inserire in una di queste categorie, per struttura, funzionamento e tradizione. È quello della meritocrazia politica, che con la sua straordinaria efficienza e i suoi sorprendenti risultati sembra mettere a dura prova le nostre convinzioni: crescita economica costante, sempre maggiore prestigio internazionale, una macchina amministrativa efficiente sembrerebbero dimostrare che il modello cinese funzioni molto meglio di quelli ai quali siamo abituati. In questo studio già diventato un classico, Daniel A. Bell analizza a fondo il sistema politico cinese, mostrandone le incongruenze e i possibili limiti, ma evidenziando anche che la meritocrazia politica potrebbe rappresentare un'importante risorsa per la democrazia occidentale oggi in crisi. Intellettualmente provocatorio e ampiamente discusso come capita soltanto alle grandi opere, Il modello Cina rappresenta oggi un contributo di inestimabile valore al dibattito occidentale, e una lettura irrinunciabile per tutti coloro che si interrogano sulle sorti della democrazia. Prefazione di Sebastiano Maffettone.
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Anno edizione:2019
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In commercio dal:5 luglio 2019
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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UT 07 maggio 2025
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1234 03 gennaio 2022Imbarazzante, pessimo saggio
Imbarazzante pensare che questo libro abbia influenzato il dibattito in merito alle forme di governo democratiche e non. L'autore fa inferenze totalmente prive di fondamento scientifico e perfino logico, affermando i concetti senza premesse che li sorreggano. Inoltre lui stesso confessa che l'idea originaria era scrivere il libro attraverso la lente morale del confucianesimo (a cui lui stesso è devoto), e che poi è stato dissuaso da colleghi. Il punto è che si vede che il libro alla fine è comunque permeato completamente della sua visione morale-filosofica, rendendolo un libro non-scientifico e pieno di bias. Nonostante lo sforzo di presentare i diversi modelli con i loro pro e contro, di volta in volta considera maggiormente argomenti che vanno a favore della sua visione del mondo e sottostima argomenti che potrebbero invece minarla. Il suo scopo è mostrare che la democrazia non è l'unico modello possibile, e che la meritocrazia politica ha i suoi vantaggi, ma fallisce totalmente nell'intento perché praticamente il 90% di ciò che dice ha bias, è fallace o costituisce un'inferenza errata.
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