Quartetti per archi vol.1

Quartetto in Si bemolle maggiore per archi op.18 n.6; Quartetto in Fa minore per archi op.95; Quartetto in Fa maggiore per archi op.135
Nel corso degli ultimi dieci anni il Quartetto di Cremona è diventato una delle formazioni cameristiche più autorevoli del panorama concertistico internazionale, grazie a un appassionante percorso artistico che gli ha permesso di unire la gloriosa tradizione violinistica italiana al rigoroso rispetto della prassi esecutiva storica. Dopo essersi esibito per diversi anni in tutte le sale da concerto più importanti del mondo, riportando unanimi consensi sia dal pubblico sia dalla critica, il Quartetto di Cremona è oggi considerato l’erede più autorevole del leggendario Quartetto Italiano. Con le tre opere presentate in questo primo volume della loro integrale dei quartetti per archi di Beethoven, i componenti del Quartetto di Cremona accompagnano l’ascoltatore in un excursus di gran parte della parabola creativa del Titano di Bonn. L’ultimo dei sei Quartetti op.18 assume una dimensione programmatica misteriosa nel suo movimento conclusivo, appropriatamente soprannominato La Malinconia, mentre il Quartetto op.95 – uno dei maggiori capolavori del periodo centrale di Beethoven – è un’opera concisa e compatta, ma pervasa da una vena drammatica molto toccante. Il programma si chiude con il Quartetto op.135, l’ultima opera del genere, scritta da Beethoven a Vienna nel suo ultimo anno di vita, che si distingue dagli altri ultimi quartetti dalla scrittura particolarmente ostica per il suo incedere gradevole e molto coinvolgente.

Il Quartetto di Cremona nasce nel 2000 presso l'Accademia Stauffer di Cremona. Si perfeziona con Piero Farulli del Quartetto Italiano e con Hatto Beyerle dell'Alban Berg Quartett, affermandosi in breve come una delle realtà cameristiche più interessanti.