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Anno edizione: 2022
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Libro finalista del Premio Benedetto Croce 2023 - Letteratura giornalisticaMirella Serri denuncia in questo libro come ancora oggi che sono passati cent'anni dalla marcia su Roma, il maschilismo di Stato del fascismo e il suo tessuto culturale continuano tristemente a condizionarci.
«Mussolini ha fatto tanto per le donne! presenta l’oppressione femminile in epoca fascista e i tragici risvolti che le campagne propagandistiche del Duce hanno avuto fino a oggi. Una lettura interessante e particolarmente attuale.» - Carla De Rosa per Maremosso
Mussolini amava le donne. E per questo aveva creato per loro un prototipo ideale a cui dovevano strettamente adeguarsi: l'angelo del focolare, la moglie devota che sostiene il marito e consacra la sua vita alla riproduzione. Qualora una donna, però, proprio non fosse riuscita a sposarsi avrebbe dovuto lavorare per servire il suo Paese, magari come stenografa, dattilografa, venditrice di macchine da cucire, grata di ricevere la metà dello stipendio di un collega uomo. Certo, poteva anche essere una prostituta, al servizio di ogni necessità fisica dell'uomo fascista. Ripercorrendone la biografia, la Serri si sofferma sui rapporti di Mussolini con le sue amanti, mettendoli a confronto con il femminismo di quegli anni e dimostrando che in realtà non amava per nulla le donne. Amava alcuni dei possibili ruoli femminili, forse. Ma per il resto le temeva. Le aveva viste in piazza, unite nei movimenti per il suffragio, indipendenti e libere grazie ai lavori che avevano ottenuto e agli incarichi che avevano ricoperto durante la Grande guerra mentre gli uomini erano al fronte. E si era sentito umiliato da loro. Aveva sviluppato un'ostilità antifemminile che declinò in leggi e divieti. Le prime norme che emanò appena arrivato al potere furono contro le donne e i progressi da loro compiuti in campo sociale. Inasprì il Codice di Famiglia, per esempio, e modificò anche il Codice Penale, garantendo lunga e prospera vita al famigerato «delitto d'onore». Inaugurò così il maschilismo di Stato. Come denuncia in questo libro Mirella Serri, ancora oggi che sono passati cent'anni dalla marcia su Roma, il maschilismo di Stato del fascismo e il suo tessuto culturale continuano tristemente a condizionarci.
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In codesto saggio dall’aria romanzesca Mirella Serri prova a spiegare come la percezione contemporanea del femminile sia stata influenzata dal governo fascista del primo Novecento attraverso un percorso narrativo che vede parte della biografia di Mussolini come un “capro espiatorio” per descrivere le donne che si sono messe al suo servizio o che gli si sono mosse contro.
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