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Anno edizione: 2018
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Le tappe di un viaggio infernale con i suoi moderni dannati.
Anna Blume era partita alla ricerca del fratello giornalista, scomparso senza lasciare traccia durante un reportage, ed è approdata nel Paese delle ultime cose: ormai per lei e per tutti non c'è piú possibilità di salvezza, di fuga. La definitiva catastrofe si è compiuta ma nonostante tutto Anna resiste e si aggrappa a tutte le sue forze per sopravvivere salvando in qualche luogo della sua coscienza una traccia di irrinunciabile umanità, una testimonianza di amicizia, persino d'amore. E con essa la voglia di raccontare e conservare la memoria di quanto accaduto affinché anche gli altri sappiano. Con evidenti richiami alla letteratura fantastica, al noir, ma anche appellandosi alla nostra storia recente, Nel paese delle ultime cose è un tour de force crudo e affascinante che rivela via via la sua intenzione provocatoria: scrivere il romanzo del ventesimo secolo, le tappe di un viaggio infernale con i suoi moderni dannati.
Narrato sotto forma di diario di viaggio, il romanzo racconta la storia di una ragazza partita per un Paese straniero per cercare il fratello scomparso. Giunta in questo luogo si ritrova in una sorta di moderno Inferno dantesco (addirittura c'è un passo del libro molto carino in cui la narratrice descrive gli altri abitanti della città come se appartenessero a dei veri e propri gironi infernali). Il posto in cui è finita è un Paese dilaniato dalla fame e dalla povertà, oppresso dalle continue rivolte intestine; i suoi abitanti sono la versione peggiore di loro stessi, arrivando a toccare le vette più basse di ciò che un essere umano può diventare. Insomma, la protagonista ci narra il suo viaggio, o meglio, i suoi disperati tentativi di sopravvivenza e di rimanere se stessa in un luogo in pieno decadimento fisico e morale. Il romanzo è originale e molto interessante, tuttavia non mi ha presa così tanto. Adoro Auster, però in questo caso ho trovato la sua scrittura meno coinvolgente e trascinante del solito: la prima metà del romanzo è talmente lenta e introspettiva da essere quasi noiosa, poi migliora di molto ma l'ho trovata meno brillante del solito, a fronte però di un'idea veramente originale (per me). Insomma, non il suo più bello ma lo consiglio.
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