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«Che fosse un'accozzaglia di folli, ladri, mendicanti, che importa! Era pur sempre un popolo, e lui un sovrano.»
Un classico senza tempo. Un classico popolare. La grandiosa rivisitazione di una Parigi tardomedievale in cui si mescolano lo spettrale profilo della basilica di Notre-Dame, abitata dal gobbo Quasimodo, e la notturna Corte dei Miracoli, dove risplende la bellezza di Esmeralda. Come in un grande melodramma, forze del bene e del male si scontrano facendo fulcro intorno all'attrazione, alla sensualità, all'innocenza della bella zingara. Romanzo del diverso, del perverso e dell'amore contrastato, «Notre-Dame de Paris» non ha mai smesso di sedurre l'immaginazione di registi (memorabile il film del 1939 di William Dieterle, con Charles Laughton nelle vesti di Quasimodo), musicisti (recentissimo è il musical di grande successo di Riccardo Cocciante) e, naturalmente, lettori. «Hugo, non dimentichiamolo, scrive "Notre-Dame" a ventott'anni, nel 1830, e lo dà alle stampe l'anno dopo: "Notre-Dame" ha della gioventù o della prima maturità gli entusiasmi della scoperta, la foga dei messaggi.» (Goffredo Fofi)
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Bella trama, non scontata, ricca di colpi di scena e fantasiosa. Mi piace
Un romanzo che, pur appartenendo a un'altra epoca, si rivela sorprendentemente attuale. Trasponendo alcune parti della storia, si può facilmente osservare il triste stampo patriarcale su cui la nostra società si è "evoluta". Hugo ci regala un affresco ricco di immagini vivide, con dettagli topografici minuziosamente curati della Francia del XV secolo. L'attenzione dell'autore si concentra, in particolare, sulla forma d'arte che dominava il tempo: l'architettura, un simbolo per eccellenza del potere e della cultura dell'epoca. La narrazione scorre al ritmo famelico dell'amore, che in questo contesto è tanto bello quanto spietato, tanto sublime quanto brutale. È l'amore e l'odio, forze primordiali che hanno sempre mosso il mondo e le masse, a plasmare la storia in modi tanto toccanti quanto distruttivi, con momenti di sorprendente leggerezza. Questo romanzo è una lettura imprescindibile per ogni avventuriero della narrativa contemporanea, una pietra miliare che solleva nuove perplessità e seppellisce vecchie certezze. Hugo non racconta solo una storia, ma mette in luce il potere opprimente della Chiesa cattolica, un potere acquisito e mantenuto attraverso la persecuzione di tutto ciò che veniva considerato una minaccia alla fede: la magia, le pratiche fuori dalla comprensione scientifica, tutto ciò che sfuggiva al controllo veniva stroncato con scetticismo e crudeltà. L'ombra del potere ecclesiastico, con la sua malvagità gerarchica e la sua infamia, si stende su ogni pagina, rendendo *Notre-Dame de Paris* un'opera che risuona non solo come un capolavoro letterario, ma anche come una critica feroce alle dinamiche di potere che ancora oggi affliggono la società.
A parte le lunghe e minuziose descrizioni anche di come sono fatte le pietre :), per il resto è un bellissimo romanzo storico.
Recensioni
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