Meraviglioso, da leggere assolutamente. Non aggiungo altro.
Notturno cileno
"Ora muoio, ma ho ancora molte cose da dire. Ero in pace con me stesso. Muto e in pace. Ma all'improvviso le cose sono emerse". L'uomo che in una notte di agonia e delirio decide di ripercorrere la propria esistenza, per "chiarire certi punti", per smentire le "infamie" messe in giro su di lui da quel "giovane invecchiato" che da un pezzo lo perseguita coprendolo di insulti ombra, o fantasma, o figura della sua innocenza perduta -, è stato un sacerdote, un membro dell'Opus Dei, e anche un poeta e un autorevole critico letterario. Ma è stato soprattutto uno che ha sempre badato a tenersi al riparo da ogni rischio, e per riuscirci si è piegato a molti compromessi, ha chiuso gli occhi dinanzi a molte nefandezze, si è macchiato di molte viltà. Ha accettato e svolto coscienziosamente incarichi bizzarri, come dare lezioni di marxismo a Pinochet e ai membri della sua giunta, e ha preso parte a squisite serate letterarie in una sontuosa villa, alla periferia di Santiago, nei cui sotterranei venivano torturati gli oppositori politici al regime. E adesso che le cose e i volti del suo passato gli turbinano davanti come sospinti da un soffio infernale, "si scatena la tempesta di merda". In questo, che è l'ultimo grande romanzo pubblicato in vita, Roberto Bolaño fa i conti una volta per tutte con la storia di quel Cile che non ha mai smesso di amare e odiare. Lo fa scegliendo il punto di vista di un personaggio equivoco e meschino, e riuscendo a costruire un possente "romanzo-fiume".
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Autore:
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Collana:
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Anno edizione:2022
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Caterina 07 marzo 202510 stelle
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beatrice.gramegna 31 gennaio 2025Redde rationem
Tra le memorie di un prete cileno si nascondono tanti segreti e tante verità: sulla vita, sulla letteratura, sulla dittatura, sull’indifferenza… Attraverso padre Sebastian, Bolaño dà voce a una domanda immortale: quale comportamento adotta naturalmente l’Intellettuale di fronte alla realizzazione del Male? Qual è il riflesso innato che un uomo di cultura ha di fronte alla negazione dei diritti dell’individuo? Nessuno, sembra dirci, o meglio: leggere i greci e isolarsi nell’ inespugnabile castello della cultura, per zittire le urla che provengono dalla piazza. Questo libro non è un manuale per nutrire l’anima, ma un vero e proprio richiamo antitetico alla nostra coscienza. A questa sembra venir chiesto, urlando: quando nell’ora finale il nostro Io-giovane si confronterà con l’Io-invecchiato, quale giudizio darà alla vita condotta? Avremo rispettato gli alti e ardenti ideali o ci saremo svenduti al potere? Compromissione e non-scelta, impegno morale e intellettuale… sono solo alcuni dei temi che vengono affrontati all’interno di questo libro, che deve essere assolutamente letto.
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danielepego 03 gennaio 2025Vortice
L'importante è superare il primo impatto con una scrittura ruvida e priva di punteggiatura, quasi psichedelica. Superato questo si entra in un vortice narrativo alimentato da una continua curiosità sull'intrecciarsi della storia che, inizialmente contorta, con lo scorrere delle pagine si dipana.
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