Due racconti dall'impronta decisamente ecologista, vivace testimonianza della sensibilità naturalistica dell'autore, forse meno noti al pubblico rispetto altri romanzi. Eppure si tratta di un importante testimonianza di grande valore scientifico ancorchè letterario. Soprattutto nel caso de La formica argentina, un racconto che meriterebbe larga diffusione finanche tra studenti delle scuole primarie. Le invasioni biologiche di specie aliene, cioè quegli organismi animali e vegetali spostati dall’uomo al di fuori del loro areale originario, sono una delle principali minacce per la biodiversità , l’economia e il benessere dell’uomo. Calvino, nel suo breve racconto autobiografico, offre al lettore la cronaca dettagliata di un’invasione eccellente: quella della formica argentina, un insetto originariamente diffuso nel sudamerica, successivamente introdotto in Europa e altre parti del mondo dove compete con le formiche “indigene” causando enormi danni agli ecosistemi, inclusi i sistemi agricoli tanto utili all’uomo. La peculiarità di questo insetto sociale è di essere considerate un super-organismo: praticamente le formiche delle colonie di mezzo mondo – dall’America, all’Europa al Giappone – hanno il medesimo profile genetico. Il che ne fa degli “alieni” per eccellenza. Riusciranno i nostril eroi a debellare questo invasore? O dovranno imparare a conviverci?
