L'ombra delle colline - Giovanni Arpino - copertina
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Letteratura: Italia
L'ombra delle colline
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Descrizione


Vincitore premio Strega nel 1964

"L'ombra delle colline", racconta un doppio viaggio: quello reale, che porta Stefano a trascorrere una breve vacanza in Piemonte, e quello tutto mentale ed emotivo nel suo passato, perché il Piemonte è la regione delle sue origini e della prima giovinezza. E un doppio ritorno: per rivedere i luoghi dove è vissuto e per fare i conti con persone, situazioni ed eventi che popolano la sua memoria e hanno influenzato il suo modo di essere e vivere di oggi. Da Roma, dove abita, parte insieme a Lu, una donna cui è molto legato anche se il loro rapporto è fatto di parole e di emozioni trattenute. Lei lo conosce bene, sa dei fantasmi che lo abitano e spera che possa finalmente sciogliere i nodi che lo tormentano da tanti anni. È un viaggio faticoso: rimpianti, rancori, sensi di colpa, affetti e odi del presente e del passato si riaffacciano violenti, in un confronto senza tregua con le vicende del periodo della guerra, i drammi che lo hanno visto protagonista, le scelte anche contraddittorie che ha compiuto, e quello che ne è seguito, in una Roma dove si è fatto una posizione. Ma è anche un viaggio di consapevolezza, che lo porterà a darsi pace, riconoscendo il ruolo dei ricordi e lo spazio che esiste per la salvezza, per risorgere, per "il bene segreto che ci attende nell'umile alba d'ogni giorno".

Dettagli

8 settembre 2016
255 p., Brossura
9788867085392

Valutazioni e recensioni

  • Renzo Montagnoli

    L’ombra delle colline potrebbe sembrare, di primo acchito, un romanzo che parla delle inquietudini e della disillusione di un giovane che ha vissuto, quando era ancora poco più di un bambino, la dura e crudele lotta partigiana. Nel viaggio che, attraverso l’Italia riporta Stefano, a guerra ormai finita da tempo, al natio Piemonte in fondo per ritrovare se stesso, si innesta la memoria di quel periodo da adolescente che lo ha così condizionato, soprattutto per un episodio, ricorrente nei suoi incubi notturni, in cui quasi per gioco uccide un tedesco con la rivoltella sottratta al padre, colonnello dell’esercito che ha vissuto l’8 settembre 1943 come il giorno del crollo di ogni certezza. Nel viaggio è accompagnato dalla sua ragazza, Laura, Lu, con cui è instaurato uno strano rapporto, poiché lui è naturalmente portato a non fidarsi. Come credo sia possibile capire per ogni lettore abituato a fare riflessioni pagina dopo pagina, questo viaggio è certamente geografico, ma soprattutto intimo, è una ricerca di se stesso, è il tentativo di metabolizzare il passato per poter continuare una vita senza l’oppressione di colpe vere o presunte. Il tema non è certo facile da svolgere, perché presuppone una capacità di analisi introspettiva di particolare difficoltà, tanto più che si tratta di esporla in modo da renderla comprensibile ai più. Lo stile è asciutto e questo aiuta non poco; tuttavia, pur riconoscendo ad Arpino indubbie qualità, il tentativo è solo in parte riuscito. Grande merito, invece, gli deve essere attribuito per la descrizione di quel senso di spaesamento che prese gli italiani l’indomani dell’8 settembre, con il crollo di ataviche certezze così ben esposto nel caso del padre colonnello e con le difficoltà di una scelta consapevole fra andare in montagna e combattere i tedeschi, o aderire alla Repubblica Sociale Italiana, tanto è vero che Stefano, mentendo sulla sua età, prima indossa la camicia nera, poi passa ai partigiani soprattutto perché fra questi c’è l’amico d’infanzia Francesco. Ci troviamo quindi di fronte a un’opera di particolare e rilevante impegno che si presta a diverse interpretazioni, ma quella principale, vale a dire la perdita del senso del tempo, fatto di tanti quadri non combacianti, slegati fra loro, propri di chi è stato catapultato dall’adolescenza alla drammatica realtà di una guerra civile, è solo in parte comprensibile e accettabile nella sua esposizione. Ciò non toglie che L’ombra delle colline sia meritevole di essere letto e proprio per questo mi sento di consigliarlo.

Conosci l'autore

Foto di Giovanni Arpino

Giovanni Arpino

1927, Pola

Giovanni Arpino, nato a Pola nel 1927 da genitori piemontesi e morto a Torino nel 1987, è stato per molti anni giornalista sportivo.Tra i suoi libri: Sei stato felice, Giovanni (1952); Gli anni del giudizio (1958); La suora giovane (1959); Un delitto d'onore (1961); Una nuvola d'ira (1962); L'ombra delle colline (1964, premio Strega); Il buio e il miele (1969); Randagio è l'eroe (1972); Domingo il favoloso (1975); Il primo quarto di luna (1976); Azzurro tenebra (1977); Il fratello italiano (1980, premio Campiello); La sposa segreta (1983). Passo d'addio, uscito per la prima volta nel 1986, è stato il suo ultimo romanzo. Dal sito ufficiale dell'Editore Einaudi

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