Ho sempre avuto una grande stima di Roberto Vecchioni per cui mi sono avvicinato a questo libro con grandi aspettative. Purtroppo ne sono rimasto molto deluso. Sono molte le cose non non ho apprezzato. Linguaggio: vorrebbe essere "appealing" per le giovani generazioni, ma c'è un certo divario tra quello che un ottantenne crede sia il linguaggio dei giovani e il linguaggio che i ragazzi usano. Non basta spruzzare a casaccio un po' di parole scurrili per connettersi alle giovani generazioni. Contenuto: c’è un po' di tutto, in modo disordinato. Ci sono riferimenti obsoleti sia alla preistoria che alla linguistica. Molte di quelle che vorrebbero essere pillole di saggezza si rivelano chiacchiere da Bar Sport. Roberto pontifica su tutto, anche su argomenti di cui sa poco o nulla. Tono: un tono informale con un paio di ca**o qui e uno là tanto per alleggerire. Riferimenti a autori e opere a pioggia senza alcun approfondimento o contestualizzazione come a voler impressionare il lettore. Oscillo costantemente da pensieri come "Avendo letto Chomsky, capisco che qui vuole semplificare brutalmente..." per poi approdare a pensieri come "Sono molto ignorante perché non conosco questo autore che menzionato come se lo avessero letto tutti". Formattazione: sappiamo che le case editrici sottovalutano i lettori di eBook come me. Ad esempio, nel libro c’è un "a capo" messo meno a casaccio ogni due pagine. Minuzie: essendo stato Vecchioni un insegnante non posso esimermi dal segnalare che ci sono alcuni piccoli dettagli sbagliati. Ad esempio DNA si scrive tutto maiuscolo non Dna. Conclusioni: ci sono tanti autori giovano che beneficerebbero del nostro supporto. Compriamo i loro libri e lasciamo perdere le vecchie glorie come Roberto Vecchioni cha ci hanno dato tantissimo in passato ma che ora, spiace dirlo, si sono inariditi e prosciugati.
L'orso bianco era nero. Storia e leggenda della parola
Appunti, lezioni, quaderni di vita sparsi nel tempo per entrare nelle parole e scoprirne la vera essenza: non semplici suoni, ma codici che rivelano le nostre emozioni.
«Sono i miei ottant’anni d’amore, raccolti da decine e decine di fogli sparsi qua e là nel tempo, stipati in block notes, quaderni, schemi per lezioni, sghiribizzi personali, letture sottolineate, ricerche notturne, confronti, domande infinite, scoperte mai immaginate da altri, un gioco famelico a sapere e chiarire, un’ubriacatura di luci intermittenti, ipnotiche, fatali, perché più ci entravo in quelle parole, più sentivo una foga irrefrenabile a entrarci, e capivo, comprendevo a pieno la «vera» essenza di tutto, la corposità, la fisicità di quelli che pensiamo solo suoni e invece sono codici risolti perché perfette in noi si rivelino le emozioni, le commozioni nostre e degli altri; le parole sono un groviglio logico di foni, suoni che specchiano l’uomo. Questa era la mia felicità. Questo volevo farvi toccare.»
«Questo libro ha a che fare con la linguistica come io assomiglio a un orso bianco o se preferite nero. Non ho nessuna intenzione di sciorinarvi un'opera corretta, metodica, e men che meno colta, accademica, incomprensibile ai più e infine del tutto inutile a chi sfaccenda pieno di cazzi suoi col tempo che vola. D'altronde non ho neanche voglia di mortificare una scienza (arte?) meravigliosa riducendo tutto all'osso e tirar fuori un "bigino" per deficienti. L'intento è un altro: è quello di farvi innamorare. Avete letto bene! Farvi innamorare della parola. Penserete "questo è matto". Scommettiamo? Sono i miei ottant'anni d'amore, raccolti da decine e decine di fogli sparsi qua e là nel tempo, stipati in block-notes, quaderni, schemi per lezioni, sghiribizzi personali, letture sottolineate, ricerche notturne, confronti, domande infinite, scoperte mai immaginate da altri, un gioco famelico a sapere e chiarire, un'ubriacatura di luci intermittenti, ipnotiche, fatali, perché più ci entravo in quelle parole, più sentivo una foga irrefrenabile a entrarci, e capivo, comprendevo a pieno la "vera" essenza di tutto, la corposità, la fisicità di quelli che pensiamo solo suoni e invece sono codici risolti perché perfette in noi si rivelino le emozioni, le commozioni nostre e degli altri; le parole sono un groviglio logico di foni, suoni che specchiano l'uomo. Questa era la mia felicità.»
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Anno edizione:2025
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Franco 22 maggio 2025Un'insalata di parole che pretende di essere un libro
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