Il padrone - Goffredo Parise - copertina
Il padrone - Goffredo Parise - copertina
Dati e Statistiche
Salvato in 87 liste dei desideri
Letteratura: Italia
Il padrone
Disponibilità immediata
22,80 €
-5% 24,00 €
22,80 € 24,00 € -5%
Disp. immediata

Descrizione


Nell'autunno del 1964, dopo cinque anni di silenzio, Parise pone fine a un nuovo romanzo, "Il padrone", che gli appare simile a una favola "minuziosa e crudele". Da una favola, in effetti, sembra uscita la ditta commerciale (ma non sarà difficile riconoscervi la casa editrice dove Parise lavorò a lungo) in cui il giovane protagonista, appena sbarcato dalla provincia in una grande città, trova lavoro: un palazzo di vetro che, con la sua cuspide scintillante, esercita una irresistibile forza di attrazione. E da una favola (parodistica) o da un cartoon sembrano usciti i personaggi che lo popolano: il malinconico, nevrotico dottor Max, il padrone, diviso fra la passione per la filosofia e l'ansia di scalzare il potere del padre, il vecchio Saturno; Uraza, sua madre e principale alleata, che si serve dell'enorme massa di capelli soffici e fiammeggianti come di un potentissimo strumento sensorio; la fidanzata Minnie, che accompagna ogni gesto con un'onomatopea da fumetto; il fedele autista-infermiere-spia Lotar, incarnazione della forza bruta e della più ottusa fedeltà; e la folla di collaboratori e dipendenti, dall'immenso e infido dottor Bombolo agli inermi Pluto e Pippo. Ma, soprattutto, rinvia a una favola (filosofica) il gelido incantesimo che imprigiona la ditta trasformandola in una immane trappola mortuaria: far parte del suo organismo significa infatti essere proprietà del dottor Max, e dunque - prigionieri delle involuzioni e delle allegorie del suo pensiero.

Dettagli

11 maggio 2011
272 p., Brossura
9788845925856

Valutazioni e recensioni

  • Ottimo libro, non solo sotto il profilo letterario, ma anche dal punto di vista tipografico.

  • De "Il padrone" colpiscono, per prima cosa, i nomi dei personaggi. Ci si ritrova in un mondo popolato da personaggi dai nomi stravaganti, quali Diabete, Bombolo, Pippo e Pluto, che rimandano immediatamente al mondo dei fumetti e creano, a mio parere, un forte contrasto tra il mondo raccontato (realistico, disincantato, amaro) e il mondo richiamato da essi, cioè quello dei fumetti (scanzonato, disimpegnato, anche comico per certi versi). Trovo significativo il fatto che il personaggio non abbia nome e sia posto quindi, anche in questo senso, in netto distacco dal resto dei personaggi, tutti interni all'azienda. È difficile parlare di un romanzo così particolare: la storia narrata vede la progressiva disillusione del protagonista che si trasferisce dalla provincia in città carico di aspettative e speranze ma, con il passare del tempo, diventa quello che definirei "un guscio vuoto", unicamente concentrato sul suo padrone. Un romanzo dalla fine estremamente amara e difficile da digerire, ma che costituisce una lettura piacevolissima e che invita alla riflessione.

  • Goffredo Parise scrive un romanzo in cui emerge la toria di un giovanissimo ragazzo proveniente dalla provincia che trova lavoro in una grande città industriale. Qui il protagonista tenderà a supire un processo di alienazione e spersonalizzazione, diventando un lavoratore esemplare ma anche schiavo e incapace di comprendere le umiliazioni subite dal suo dirigente, il dottor Max. Attraverso un’attenta analisi sociologica e della cultura pop, Parise esprime la sua contrarietà verso il consumismo di massa e la cultura del lavoro che inducono il protagonista a considerare il suo datore di lavoro come se fosse un dio.

Conosci l'autore

Foto di Goffredo Parise

Goffredo Parise

1929, Vicenza

È stato uno scrittore e giornalista italiano. Comincia a scrivere collaborando con giornali come L’Alto Adige, L’Arena, il Corriere della Sera. Nel 1950 appare il suo primo romanzo, Il ragazzo morto e le comete, pubblicato dall’amico Neri Pozza ma stroncato dalla critica. Nel 1953 è la volta de La grande vacanza accompagnato questa volta da una lusinghiera recensione di Eugenio Montale sul Corriere della Sera e definito da Carlo Bo nel 1968 “autentica poesia”. È Leo Longanesi ad incoraggiarlo a continuare a scrivere: arriveranno Il prete bello (1954); Il Fidanzamento (1956); Amore e Fervore (1959). La bravura del Parise giornalista emerge da alcuni reportage di viaggio, come Cara Cina (1966), Due o tre cose sul Vietnam (1967) e il libro...

Informazioni e Contatti sulla Sicurezza dei Prodotti

Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da Feltrinelli, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.lafeltrinelli.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.

Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare complianceDSA@feltrinelli.it

Chiudi

Inserisci la tua mail