Se si vuole avere un'idea delle trasformazioni intervenute nei Paesi del Medio Oriente dopo gli anni '50, Palazzo Yacoubian è la lettura migliore. Offre dell'Egitto e dell'Islam una lettura lontana dai pregiudizi occidentali e mostra le cause dell'insorgere del fanatismo e del fondamentalismo. Su tutte le vicende narrate si staglia la figura di Allah, vero convitato di pietra, con cui tutti, volenti o nolenti, devono fare i conti. Tuttavia non il vero Allah è quello che opprime i protagonisti del romanzo ma l'Allah delle convenzioni, dei potenti corruttori, il braccio destro dello Stato e dell'antistato terroristico. Solo Hatim ha compreso la vera essenza di Dio...
Costruito negli anni trenta da un miliardario armeno, Palazzo Yacoubian contiene in sé tutto ciò che l'Egitto era ed è diventato da quando l'edificio è sorto in uno dei viali del centro. Dal devoto e ortodosso figlio del portiere, che vuole entrare in polizia ma che finirà invece a ingrossare le già folte milizie islamiste, alla sua fidanzata, vittima delle angherie dei padroni; dai poveri che vivono sul tetto dell'edificio e sognano una vita più agiata al gaudente signore aristocratico poco timorato di Dio e nostalgico dei tempi di re Faruk che indulge in piaceri assolutamente terreni; dall'intellettuale gay con la passione per gli uomini nubiani, che vive i suoi amori proibiti neanche troppo clandestinamente, all'uomo d'affari senza scrupoli del pianterreno che vuole entrare in politica. Ciascuno di questi personaggi si ritroverà a compiere delle scelte: quale ne sia l'esito, sarà il lettore a deciderlo. Ognuno interpreta una sfaccettatura del moderno Egitto dove la corruzione politica, una certa ricchezza di dubbia origine e l'ipocrisia religiosa sono alleati naturali dell'arroganza dei potenti, dove l'idealismo giovanile si trasforma rapidamente in estremismo e dove ancora prevale un'immagine antiquata della società. Campeggia in questo romanzo la denuncia dei costumi inquinati, della politica egiziana e dei movimenti islamisti, una denuncia tanto cara ad al-Aswani che oggi è uno degli esponenti di punta del movimento di opposizione Kifaya.
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Anno edizione:2007
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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CHRISTIAN ANTONIO ROSSO 06 agosto 2012
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Laila Boccedi 25 giugno 2009
Le vite di diversi protagonisti si incrociano sullo sfondo del Palazzo Yacoubian, riproducendone nelle proprie vicende vicissitudine e degrado. La scrittura è fluida e diretta, appassiona e lega emotivamente ai personaggi. Ho sempre amato gli scrittori arabi e questo lo suggerisco a tutti.
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