Un romanzo di formazione violento e necessario che dimostra come l'adolescenza sia il momento della vita in cui si sceglie cosa essere, diventare, in barba a qualsiasi educazione ricevuta. Un romanzo che descrive con lucidità la nascita di un essere umano e politico anche se violento.
La parte sbagliata
È un romanzo di formazione sbagliata, un climax non tanto – non solo – di violenza, ma anche di legami che si stringono, altri che si sfilacciano, e soprattutto di costruzione di un’identità. Allo stesso tempo, è una confessione intima, sia tenera che dolorosa, dello spaesamento emotivo con cui ci si trova a fare i conti durante l’adolescenza, e un viaggio nell’attrazione che il male sa sempre esercitare.
«Con una lucidità cristallina e una tenerezza raggelante, La parte sbagliata riesce a raccontare la fascinazione di un ragazzo per la violenza attraverso il filtro dell’incanto adolescenziale: non per odio o ribellismo ma come esito tragico di una timida ricerca di senso». - Vincenzo Latronico
«Leggere questo libro è come rivedersi in uno specchio nuovo: lo stesso riflesso, la stessa adolescenza di tutti, ma leggermente deformato, dove qualcosa è andato storto. Soffermarsi su quel qualcosa è più urgente che mai.» - Internazionale
Cosa spinge un giovane di buona famiglia, senza particolari traumi alle spalle, a scegliere la via dell’estremismo politico? Siamo negli anni Duemila, non nei Settanta: Ettore, il protagonista di La parte sbagliata, lasciata la periferia e arrivato in città per iscriversi in un grande liceo del centro, si ritrova senza punti di riferimento, sperduto, soprattutto umanamente, in un territorio e una comunità in cui non sa ritrovare riferimenti né amicizie. Li troverà presto in un gruppo neofascista, prima per caso, e poi coltivando da sé la propria stessa radicalizzazione, il distacco dalla famiglia e dagli amici, fino a un inevitabile e tragico finale.
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Anno edizione:2024
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Massimiliano 03 luglio 2025romanzo di formazione
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ele 04 giugno 2025Solitudine
Il libro non mi ha convinto. Scopre e indaga la mente di un giovane adolescente di provincia milanese con sensibilità, ti fa riflettere su aspetti della nostra società che sottovaluto. La storia però non "parte" mai, sembra sempre che debba succedere qualcosa che però non succede. Il protagonista manca un pò di pathos, che forse è proprio voluto per il personaggio che interpreta, ma alla lunga "annoia".
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Enrico 14 ottobre 2024Ingenuamente fascista
Un romanzo lucido, limpido ed essenziale. Godibilissimo e scorrevole senza giri di parole o divagazioni. Uno spaccato di cosa spinge una giovane mente a scegliere la ”parte sbagliata”, volendo semplicemente fare la cosa giusta.
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